4 novembre 2024, che non sia solo una passerella mediatica. Servono azioni concrete

Il 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, è un momento carico di significato per il nostro Paese. Questa ricorrenza, istituita con la legge n. 27 del 1° marzo 2024, celebra l’unificazione del Regno d’Italia e ricorda il sacrificio dei militari che hanno difeso il territorio nazionale e contribuito a costruire l’Italia come la conosciamo oggi.

È una data che onora non solo la memoria dei Caduti, ma anche l’impegno attuale delle Forze Armate, ogni giorno impegnate a garantire la sicurezza e a portare soccorso in Italia e all’estero, come nelle recenti missioni di assistenza in Emilia-Romagna e nelle operazioni internazionali di mantenimento della pace. Con queste premesse, è importante che il 4 novembre sia più di una semplice commemorazione simbolica.

Siamo lieti di vedere che quest’anno le celebrazioni ufficiali si terranno anche a Venezia, oltre che all’Altare della Patria a Roma, come segno di riconoscimento verso tutto il personale militare. Tuttavia, per ASPMI, questa vicinanza non può ridursi a un’occasione di facciata. Il rispetto per le Forze Armate, infatti, non si dimostra solo con celebrazioni, ma con azioni concrete che rispondano alle reali esigenze del personale. Da anni ASPMI chiede un’attenzione specifica al trattamento economico e alle condizioni lavorative dei militari, e la nostra richiesta si fa ancora più urgente alla luce della recente esclusione delle Forze Armate dallo stanziamento dei 100 milioni di euro previsti per gli straordinari nel 2024.

Questa esclusione è una grave mancanza di rispetto verso un personale che, come dimostrano i dati, è tra i più penalizzati nel confronto con altre Forze dello Stato. Già nel 2021, come emerso dai dati svelati durante l’ultimo confronto al tavolo per il rinnovo di contratto, in seguito di specifica richiesta avanzata dal nostro Segretario Generale Francesco Gentile, le ore di straordinario pagate alle Forze Armate erano appena 10 milioni, contro le 26 milioni della Polizia. Per questo motivo ASPMI da tempo spinge per l’istituzione di un tavolo specifico sugli straordinari per il personale militare, in modo da garantire una distribuzione equa delle risorse e riconoscere in modo adeguato l’impegno e il sacrificio richiesti ai militari italiani.

Il 4 novembre non può essere una semplice giornata di festa; è un’occasione per riflettere sull’essenza stessa delle Forze Armate, che non rappresentano solo una difesa del territorio, ma anche un simbolo dei valori fondamentali della nostra Repubblica. La data, infatti, ricorda l’entrata in vigore dell’Armistizio di Villa Giusti, che nel 1918 segnò la fine della Prima guerra mondiale per l’Italia e permise la riconquista di Trento e Trieste, territori strategici che rappresentavano l’aspirazione all’unità nazionale. Con oltre 700.000 Caduti e quasi un milione di feriti e mutilati, le Forze Armate hanno pagato un prezzo altissimo per garantire la pace e la libertà di cui oggi beneficiamo.

Questa giornata non deve essere una semplice celebrazione, ma un momento per rinnovare il nostro impegno verso chi continua a servire la Nazione. Le promesse e le dichiarazioni di intenti sono importanti, ma è fondamentale che il Governo Meloni traduca queste parole in fatti concreti, sostenendo i militari con misure che abbiano un impatto reale. Riconoscere e onorare le Forze Armate significa destinare risorse adeguate e ascoltare le necessità di chi, con il proprio lavoro, mette a rischio la propria vita per il Paese.

Per ASPMI, dunque, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è un monito costante a fare di più e meglio. Onoriamo i valori di unità e sacrificio di cui il 4 novembre è portavoce, impegnandoci a garantire un futuro lavorativo più equo e dignitoso per tutto il personale delle Forze Armate, oggi come ieri baluardo di sicurezza e protezione per il nostro Paese.