L’articolo 3 del Decreto n. 145 del 2023 collegato alla Legge di Bilancio 2024 e recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”, stanzia le risorse per un anticipo del rinnovo dei contratti pubblici.
Nel dettaglio, in riferimento ai rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024 viene riconosciuto al personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato dipendente delle amministrazioni statali, in via eccezionale, un incremento di un importo pari a 6,7 volte il relativo valore dell’indennità di vacanza contrattuale erogata nel 2023.
Come si calcola l’anticipo del rinnovo di contratto per il 2023
Ciò significa che nel mese di dicembre 2023 si procede al seguente calcolo:
- si considera l’indennità di vacanza contrattuale già erogata, che ricordiamo essere pari allo 0,5% dello stipendio tabellare;
- si moltiplica per 6,7 volte.
Di fatto, vi è un incremento per tutto il 2023 del 3,35% dello stipendio tabellare, con l’importo risultante che viene pagato in un’unica soluzione.
Quando arrivano gli aumenti
Sul quando arrivano i soldi non è ancora possibile dare una risposta certa: nel testo del Decreto si legge che l’incremento è “a valere sul 2024”, il che può significare che per il pagamento dell’una tantum bisognerà attendere il prossimo anno.
Tuttavia gli uffici del Ministero dell’Economia, così come quelli del Ministero della Funzione Pubblica, stanno lavorando per fare in modo che i soldi arrivino già a dicembre.
Quanto spetta
Nel frattempo, ASPMI è in grado di svelare le cifre indicative di quanto spetterà grazie all’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale, tanto al lordo quanto al netto; importi che è importante sottolineare non vengono considerati ai fini della valutazione del diritto allo sgravio contributivo del 6% (che ricordiamo spetta entro i 2.692 euro d’importo).
Buona base di partenza, ma nel 2024 serve di più
Per il momento non c’è da dire altro riguardo all’emolumento in oggetto: ASPMI vi terrà informati non appena ci saranno novità a riguardo, oltre ad assicurarvi che per quanto questo incremento possa rappresentare un giusto adeguamento al costo della vita per il 2023 di certo non potrà costituire anche l’aumento che verrà riconosciuto con il rinnovo di contratto per l’anno 2024, dal quale ci aspettiamo un incremento molto più rilevante rispetto a questo.