Non si sblocca la questione relativa al pagamento dell’incremento annuale spettante ai Dirigenti delle Forze Armate: nonostante i vari appelli fatti da ASPMI, che in questi giorni intensificherà i contatti con gli organi competenti per capire qual è il problema alla base di questo ritardo, il relativo Decreto non è stato ancora firmato.
Quel che ci fa infuriare è che non sembra esserci ragione per una tale attesa: le risorse ci sono, va semplicemente posta la firma sul provvedimento con il quale dovrà essere ufficializzato l’aumento annuale che secondo indiscrezioni da noi raccolte (direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) dovrebbe essere pari allo 0,98% (valore calcolato sulla media degli incrementi retributivi riferiti al biennio economico precedente).
Ricordiamo che l’aumento riferisce alla percentuale di incremento degli stipendi del personale contrattualizzato a seguito della chiusura del rinnovo contrattuale 2019-2021 e che decorrerà a partire dal 2024.
Anche sui dirigenti dell’Esercito Italiano sembra esserci un accanimento della politica
ASPMI già lo scorso 3 maggio scrisse al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per far presente l’inaccettabile trattamento riservato ai dirigenti dell’Esercito Italiano.
Dopodiché confidavamo, anche in base alle rassicurazioni raccolte in seguito, che per il relativo Decreto non ci volesse ancora molto. Ma a quanto pare siamo stati troppo fiduciosi: quand’è il 14 novembre 2023, infatti, non ci sono ancora notizie riguardo al provvedimento necessario per sbloccare i pagamenti.
Sembra esserci un vero e proprio accanimento della politica nei confronti delle Forze Armate, dal quale non si risparmia neppure l’area dirigenziale: come ricordato da Francesco Gentile in un articolo pubblicato su Repubblica, d’altronde, per quanto riguarda i dirigenti di questa Forza Armata le condizioni contrattuali sono persino antecedenti allo scorso rinnovo poiché nonostante la riforma del 2017 che ha aperto ai sindacati per la dirigenza, le norme che ne hanno disciplinato il funzionamento sono arrivate nel 2022. Un ritardo – esclusivo per il comparto Difesa – che non ha permesso l’apertura del tavolo contrattuale per il triennio 2019-2021.
Nuovo sollecito direttamente al Ministro della Difesa
Dei ritardi per il pagamento dell’incremento dirigenziale Istat dello 0,98% ASPMI ne parlerà direttamente con il Ministro della Difesa Guido Crosetto nell’incontro in programma il 16 novembre prossimo.
Insieme alle altre Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari saremo infatti auditi dal Ministro per discutere del rinnovo di contratto che verrà, dove appunto ci siederemo anche per rappresentare l’area dirigenziale dell’Esercito Italiano assicurandoci che ci sia per tutti un aumento di stipendio che tenga conto dell’alto costo della vita rilevato in questi anni.
Siamo certi che il Ministro, come ha dimostrato in passato, si dimostrerà attento alle nostre istanze, iniziando dallo sbloccare l’iter del decreto riguardante l’incremento in oggetto.