Tutela del personale militare impiegato a Persano, la risposta dello SME alle numerose richieste di ASPMI

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ASPMI in queste ultime settimane è stata particolarmente attiva nel seguire da vicino la situazione riguardante l’incendio avvenuto a Persano a fine luglio. 

La nostra priorità è stata, sin da subito, quella di assicurarci che le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute del personale militare impiegato nell’area, come pure delle loro famiglie, fossero prontamente adottate.

Dopo una serie di richieste formali inviate alla competente Amministrazione, abbiamo ricevuto una risposta dallo Stato Maggiore dell’Esercito che riteniamo necessario condividere per tenervi aggiornati su quanto è stato fatto.

Incendio di Persano, le tutele messe in atto dallo Stato Maggiore dell’Esercito

Vista la delicatezza della questione, lo Stato Maggiore dell’Esercito ci ha fornito un aggiornamento dettagliato sulle azioni intraprese finora, a tutela del personale coinvolto nell’emergenza.

Un chiarimento importante, in quanto arriva in un contesto in cui le competenze delle Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari sono limitate alla proposta di modifiche agli schemi di decreti d’interesse delle Forze Armate. Nonostante ciò l’Amministrazione, sensibile al benessere del personale, ha comunque fornito delucidazioni in merito, confermando tra l’altro il clima sinergico instaurato. 

A tal proposito, ecco un riassunto delle soluzioni intraprese per la messa in sicurezza del personale impiegato sul territorio.

Nel dettaglio, in primo luogo il Comandante del Comprensorio di Persano ha subito mobilitato mezzi e personale per supportare i Vigili del Fuoco nello spegnimento dell’incendio, evacuando, in via precauzionale, i militari alloggiati nella caserma “Ronga”.

Il 21° Reggimento Genio Guastatori, il Reggimento Logistico “Garibaldi” e il Comando Comprensorio sono poi intervenuti per la rimozione del materiale combusto, riducendo i rischi di ulteriore propagazione del danno.

Immediatamente poi il personale presente nell’area è stato dotato di mascherine FFP3, sempre in via precauzionale, per limitare eventuali esposizioni a sostanze dannose.

Nel frattempo l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) della Regione Campania ha avviato un monitoraggio approfondito di diossine e furani dispersi nell’aria, installando apparecchiature specializzate per campionare particelle e gas nocivi.

Lo SME ha poi ricordato che tutti i lavoratori, inclusi i militari, hanno il diritto di verificare l’applicazione delle misure di sicurezza e prevenzione tramite il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.

Chi volesse quindi può continuare a chiedere informazioni, anche attraverso noi di ASPMI che sicuramente continueremo a vigilare attentamente su questa vicenda, pronti a intervenire laddove necessario per garantire che la salute e il benessere dei nostri colleghi siano sempre tutelati.