(AGI) – Roma, 15 ott. – “L’escalation del conflitto in Libano sta aggravando ulteriormente le condizioni dei militari italiani impegnati nella missione Unifil. Il personale sta subendo un elevato stress psicofisico a causa dei continui allarmi e dei bombardamenti, passando la maggior parte del tempo nei bunker. All’interno delle strutture, sovraffollate e distanti dai servizi igienici, i militari arrivano a trascorrere anche piu’ di una giornata intera a causa dell’allarme, con serie difficolta’ di approvvigionamento e diverse strutture inutilizzabili a causa dei danni riportati in seguito agli attacchi”. A denunciarlo e’ Francesco Gentile, segretario generale dell’Associazione sindacale professionisti militari.
“La preoccupazione e’ notevole – ammette Gentile – ma confidiamo che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni stia facendo quanto in suo potere per tutelare la sicurezza del personale italiano. Come ricordato dal generale Stefano Messina, alla guida del contingente italiano in Libano, i nostri militari sono professionisti altamente preparati, tanto che ‘il morale di soldati e soldatesse presenti in Libano è alto. Come Aspmi non ci aspettavamo diversamente, i militari italiani stanno dando prova di professionalita’ e dedizione ogni oltre misura, come sempre fatto in numerose occasioni. Essere un militare e’ questo, incluso sopportare sacrifici inimmaginabili per qualsiasi altra professione per portare a compimento il fine istituzionale”.
“In questi momenti delicati, e ve ne sono numerosi nella carriera di un militare, in particolar modo durante le missioni internazionali – conclude l’esponente sindacale – ci sembra piuttosto evidente l’importanza della specificita’. Il personale italiano sta rappresentando con onore l’Italia e la comunita’ internazionale, da cui merita un riconoscimento concreto e tangibile. Come Aspmi, parte della rete sindacale militare, abbiamo da tempo chiesto un incontro con il presidente Meloni proprio a questo fine, soprattutto alla luce della contrattazione per il rinnovo. La solidarieta’ al personale militare deve essere supportata anche da interventi concreti, in particolar modo alla luce di questa riprova palese di cio’ che significa essere un militare e di cio’ che comporta, in altre parole proprio la specificita'”. (AGI)
Red/Bas