Spacchettamento FESI: pubblicato (con notevole ritardo) il decreto per le somme del 2022

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È stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 ottobre 2024 con il quale viene definito lo spacchettamento delle risorse destinate all’incremento del Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali (FESI), come stanziate dall’articolo 1, comma 604 della legge di Bilancio 2022, tra le Forze Armate. 

Per intenderci, si tratta della famosa seconda tranche del FESI 2022 che sarebbe dovuta arrivare, da programma, a dicembre dello scorso anno e che invece adesso rischia di essere rinviata a luglio 2025

Come più volte evidenziato nelle nostre precedenti segnalazioni (è disponibile anche un video sul nostro canale Youtube), il ritardo con cui è stato gestito il pagamento della seconda tranche del FESI 2022 è inaccettabile. Nonostante si trattasse di somme già disponibili, il mancato spacchettamento delle risorse ha infatti bloccato i pagamenti per mesi. 

Un decreto che sarebbe dovuto essere un atto dovuto e tempestivo; invece il via libera all’aumento degli stipendi del personale militare arriva solo ora, confermando una mancanza di rispetto per chi ogni giorno serve il Paese con dedizione e sacrificio.

Seconda tranche del FESI 2022, cosa prevede il decreto appena pubblicato

Il decreto stabilisce la ripartizione delle risorse secondo quanto previsto dall’art. 1, comma 605, della Legge di Bilancio 2021. La somma totale di 52,18 milioni di euro è suddivisa come segue:

Queste risorse serviranno quindi a incrementare quanto già riconosciuto con il FESI 2022 (pagato a luglio dell’anno scorso), con somme che nella generalità dei casi non dovrebbero comunque superare i 60 euro lordi

Ritardo nello spacchettamento delle risorse, una mancanza di rispetto per i militari

Il fatto che il provvedimento sia arrivato con oltre un anno di ritardo, non consentendoci neppure il tempo necessario per fare in modo che i compensi previsti arrivino perlomeno nel 2024, ci delude profondamente. Il rispetto per le Forze Armate passa anche dalla puntualità con cui vengono onorati gli impegni economici. Questo ritardo non è solo una questione tecnica, ma una mancanza di attenzione che incide direttamente sul morale e sulla dignità dei militari. 

Per questo motivo, considerando che l’incremento del FESI si applica anche sugli anni futuri, confidiamo che situazioni simili non si ripetano, iniziando dal prossimo decreto per l’anno 2023 per il quale tuttavia il Governo è già in ritardo. 

Come ASPMI continueremo a vigilare affinché tali ritardi non diventino la norma, pretendendo con forza che il personale militare riceva un trattamento economico adeguato alla specificità del suo lavoro e alle crescenti esigenze quotidiane. 

Nel frattempo ci siamo già messi al lavoro per valutare come ridurre il più possibile i tempi per la liquidazione della seconda tranche del FESI 2022, per quanto comunque è realistico pensare che questi compensi verranno pagati il prossimo luglio, insieme al FESI per i servizi resi nel 2024.