La legge di Bilancio 2023 ha previsto un aumento di 6,7 volte dell’indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici. Come sappiamo, la somma è stata liquidata una tantum a maggior parte del personale nel mese stesso di dicembre 2023, mentre altri l’hanno percepita nel corso dell’anno successivo. Il beneficio, riconosciuto ai dipendenti stabili, era infatti inizialmente limitato a una serie di requisiti, tra cui l’assunzione a tempo indeterminato. La legge di Bilancio 2024 lo ha poi riconosciuto anche ai precari, che lo hanno ricevuto per l’appunto nel corso dell’anno.
La Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell’Economia ha dato un’interpretazione autentica della norma, considerando che la previsione dell’erogazione nel mese di dicembre 2023 per i dipendenti a tempo indeterminato e nel 2024 per gli altri, alla luce di un assente vincolo temporale, porta al medesimo diritto per tutto il personale fino all’adeguamento degli stipendi su NoiPa relativamente al rinnovo 2022-2024. Per questo motivo il personale delle Forze Armate troverà una voce aggiuntiva nel cedolino di gennaio 2025, corrispondente a questo aumento. In particolare, essendo l’indennità di vacanza contrattuale oggi pari allo 0,5%, con l’aumento di 6,7 volte ci si ritrova con una percentuale del 3,35% dello stipendio tabellare.
Ciò significa per un Graduato un importo aggiuntivo di circa 60 euro lordi, che salgono a poco più di 80 euro lordi per un Capitano. Realisticamente, ci troviamo dinanzi a un aumento netto vicino ai 40 euro mensili a partire dal grado più basso, ma come vi abbiamo spiegato in riferimento agli aumenti stipendiali ci sono diversi fattori da considerare per un calcolo corretto. In tal proposito, ricordiamo che su queste somme si applica la normativa fiscale in vigore nel 2025.
La cosa importante da sapere è che questa somma costituisce a tutti gli effetti un anticipo dell’aumento contrattuale e pertanto sarà scalata dalla somma degli arretrati eventualmente spettanti per le mensilità del 2025. Affermare che i militari dovranno restituire le somme percepite, tuttavia, è un’informazione fuorviante. È l’incremento dell’indennità, piuttosto, a costituire un anticipo in attesa dell’aggiornamento stipendiale e della conseguente liquidazione degli arretrati.
Anticipo di contratto nel cedolino di gennaio 2025
Ricapitolando:
- a dicembre 2023 è stata pagata in un’unica soluzione l’indennità di vacanza contrattuale maggiorata di 6,7 volte ai dipendenti a tempo indeterminato;
- nel 2024 è stato riconosciuto l’aumento anche ai dipendenti che non l’avevano percepito (precari);
- nel 2025 l’aumento spetta a tutti, ma soltanto fino all’aggiornamento degli stipendi su NoiPa;
- le somme già percepite non vanno restituite, ma saranno scalate dagli arretrati del 2025.
Ci si riferisce comunque al rinnovo di contratto del triennio 2022-2024, perciò non bisogna confondere questo anticipo con quelli in arrivo nel corso dell’anno nuovo per la vacanza contrattuale. Anticipi che sono stati finanziati con la Manovra finanziaria 2025 e che porteranno l’indennità di vacanza contrattuale allo 0,6% da aprile 2025 e all’1% dal 1° luglio 2025. Prima del riconoscimento di queste somme, tuttavia, sarà necessario attendere il completamento di alcuni passaggi tecnici, in primo luogo dell’avvio della fase di contrattazione.