Nuove regole sui tatuaggi nell’Esercito, concorsi e personale in servizio

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Il 3 dicembre abbiamo scritto allo Stato Maggiore dell’Esercito per ottenere chiarimenti sulle disposizioni relative ai tatuaggi per il personale in servizio. La nuova policy di Forza Armata approvata dal Capo di SME riguardava infatti esclusivamente la valutazione dei tatuaggi nel reclutamento, mentre il personale in servizio restava soggetto alla normativa precedente, con maggiori limitazioni. In particolare, restava vietata l’applicazione di tatuaggi su braccia e gambe, consentita nel reclutamento entro i limiti del decoro. ASPMI ha quindi sollecitato gli adeguamenti necessari per garantire a tutti i militari dell’Esercito Italiano un pari trattamento

Apprendiamo con soddisfazione che in seguito alla nostra lettera lo Stato Maggiore dell’Esercito, dimostrandosi ancora una volta attento al personale, ha approvato una circolare (n. 1043) che elimina ogni disparità. Ora, il personale in servizio è soggetto alla medesima regolamentazione sui tatuaggi prevista per la fase di reclutamento. Le nuove regole, come chiarito dalla circolare, trovano un bilanciamento soddisfacente tra la libertà di espressione costituzionalmente garantita e la necessità di preservare il decoro del militare. Le alterazioni dovute a interventi di natura sanitaria, anche di tipo estetico, non sono incluse in questa regolamentazione.

Tatuaggi ammessi e vietati

Restano vietati, indipendentemente dalla zona del corpo su cui si trovano, i tatuaggi osceni e deturpanti, lesivi dell’onore e del decoro dell’Esercito Italiano. Si tratta di tatuaggi:

  • offensivi del pudore e della decenza comune;
  • ripugnanti e volgari, tali da offendere gravemente il comune pudore sessuale;
  • razzisti, esaltanti di presunte superiorità etniche;
  • discriminatori o intolleranti verso categorie di soggetti in base al sesso, all’etnia, alla lingua, alla religione, alle opinioni politiche e filosofiche, alle ideologie, all’orientamento sessuale e alle condizioni politico-sociali;
  • contrari ai valori espressi dalla Costituzione, alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea;
  • contrari ai principi dell’ordinamento giuridico;
  • lesivi delle Istituzioni nazionali o internazionali cui aderisce l’Italia;
  • discreditanti per la Forza Armata e la sua distanza dalle competizioni politiche.

In altre parole, sono sempre vietati i tatuaggi con contenuto osceno, offensivo, contrario alla morale comune. Ciò vale anche quando i tatuaggi sono situati in zone del corpo sempre occultate dalla divisa, in quanto contrastanti con lo status di militare. 

Venendo invece alla localizzazione dei tatuaggi, le nuove regole consentono la loro applicazione sulle aree del corpo coperte dall’uniforme invernale con pantalone senza guanti e copricapo. Prima, infatti, il riferimento a qualsiasi tipo di divisa comportava il divieto per molte aree, come braccia e gambe. Oggi sono vietati i tatuaggi solo in queste parti del corpo:

  • collo;
  • testa;
  • viso;
  • orecchie;
  • polso;
  • mano;
  • dita.

La linea immaginaria entro cui devono finire gli eventuali tatuaggi sulle braccia è individuata dalla linea bistiolidea, facile da comprendere attraverso l’infografica.

 I tatuaggi all’interno dell’area verde sono ammessi, anche se visibili in determinate condizioni, purché abbiano un contenuto ammissibile nel rispetto del decoro della Forza Armata. Bisogna inoltre sapere che il Comandante di Corpo può richiedere di coprire i tatuaggi visibili con l’uniforme prevista per missioni o attività di rappresentanza. 

Piercing e modificazioni corporee

Sono sempre vietati i piercing, indipendentemente dalla localizzazione anatomica e dalla tipologia di uniforme. Gli orecchini sono invece ammessi nei termini previsti dal Regolamento sulle uniformi dell’Esercito, che li consente per il personale femminile con precisi criteri per la scelta dei monili

Le altre modificazioni corporee, eccetto le alterazioni dovute a interventi sanitari, sono sempre vietate. Ci si riferisce a “ogni ulteriore pratica avente l’effetto di una deliberata alterazione della struttura della persona”. Rientrano in questo campo, per esempio, gli impianti sottocutanei, la scarificazione, la dilatazione dei lobi delle orecchie, la modificazione corneale e la bisezione di parti anatomiche (come la lingua).

Come avviene il controllo e conseguenze

In sede di concorso i tatuaggi rilevati nella visita medica non conformi al regolamento comportano l’esclusione per la mancanza dei requisiti. Lo stesso avviene in fase di incorporamento. Il personale in servizio che ha violato le disposizioni può invece essere sottoposto a sanzioni disciplinari commisurate alla violazione. Naturalmente, se si tratta di tatuaggi non consentiti, piercing o altre alterazioni incompatibili con il servizio militare ci sono i presupposti per la cessazione della ferma/rafferma o della perdita del grado per rimozione. Su indicazione o sospetto di un superiore, le violazioni vengono constatate dal medico militare.