Finalmente è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 13 del 14 gennaio 2025 con il quale vengono ufficializzate le modifiche al modello di calcolo dell’Isee escludendo dalla voce “patrimonio mobiliare” i:
- Titoli di Stato;
- i buoni fruttiferi postali (inclusi quelli trasferiti allo Stato);
- i libretti di risparmio postale.
Il tutto entro un limite di 50.000 euro: per chi ha investimenti di importo superiore, quindi, si terrà conto solamente dell’eccedenza.
Questa novità è stata prevista dalla legge di Bilancio 2024, tuttavia per tutto questo tempo non è stato possibile attuarla nel calcolo dell’Isee vista la mancanza dell’apposito decreto attuativo. Adesso che questo passaggio è stato finalmente completato non manca molto affinché chi ha effettuato queste tipologie di investimento possa beneficiare di una riduzione dell’Isee avendo così maggiori possibilità di beneficiare di bonus e agevolazioni.
Ma attenzione: non significa che già oggi, presentando la DSU ai fini Isee non si terrà più conto di titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti di risparmio postale. In primis, infatti, perché il suddetto decreto non è ancora entrato in vigore e lo sarà solamente dal 5 marzo 2025. E anche allora bisognerà attendere apposite istruzioni Inps, il quale dovrà chiarire il dubbio riguardo a come questa novità verrà resa operativa.
Ad esempio, non è chiaro se ci sarà un aggiornamento automatico dell’attestazione per chi ha già presentato la Dsu ai fini Isee 2025 oppure se sarà necessario ripetere nuovamente la procedura. Come ASPMI abbiamo personalmente contattato l’Inps che ci ha risposto che al momento questo aspetto è ancora in fase di valutazione.
Cosa fare quindi?
A tal proposito, il consiglio che diamo a coloro che non hanno ancora richiesto l’Isee perché aspettavano questo ulteriore passaggio è di valutare a cosa serve l’attestazione.
Se l’Isee aggiornato è necessario per l’Assegno unico allora consigliamo di fare la richiesta già oggi, e comunque entro il 28 febbraio, così da non rischiare che da marzo l’importo della prestazione spettante per i figli a carico si riduca fino al minimo dell’importo (che nel 2025 è pari a 57,50 euro). Dopodiché, una volta entrato in vigore il decreto e pubblicate le istruzioni Inps potrete nuovamente rivolgervi a noi di ASPMI per l’aggiornamento dell’attestazione, operazione che ribadiamo è totalmente gratuita per i nostri tesserati.
Se invece non avete bisogno dell’Isee per qualche ragione particolare e potete aspettare, allora conviene farlo: non dovrebbe mancare ancora molto, infatti, al momento in cui questa novità verrà resa operativa.
Per chi invece ha già richiesto l’Isee ma attende ancora l’opportunità di aggiornarlo per “eliminare” fino a 50.000 euro di investimenti dal patrimonio mobiliare, ribadiamo che non è ancora arrivato il momento per farlo. Vi terremo informati non appena tutti i passaggi verranno completati e quindi sarà possibile intervenire nuovamente per ridurre il valore dell’attestazione.
Ricordiamo comunque che ai fini dell’Assegno unico universale non c’è da preoccuparsi per questo ritardo. Una volta che verrà aggiornata l’attestazione Isee, infatti, verrà comunque riconosciuta l’eventuale differenza di importo, comprensiva degli arretrati.