In queste ore il Centro Nazionale Amministrativo dell’Esercito ha reso noto, con apposita comunicazione, che per l’anno d’imposta 2021 si è verificato un malfunzionamento del portale NoiPA relativo al riconoscimento dell’ulteriore detrazione fiscale, il cosiddetto trattamento integrativo (ex bonus Renzi). L’inconveniente ha coinvolto il personale con redditi compresi tra i 28.000 e i 40.000 euro annui, generando una serie di disguidi fiscali rilevanti. Tale errore è derivato da un malfunzionamento del portale NoiPA, che ha interpretato in modo errato la rinuncia al predetto trattamento integrativo.
Nel dettaglio, il problema può aver comportato:
- il mancato riconoscimento delle detrazioni dovute, sia in busta paga che in sede di conguaglio fiscale;
- il recupero di somme ritenute indebite, anche nei confronti di personale che invece rientrava pienamente nei limiti di reddito previsti per il beneficio;
- l’emissione, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di cartelle di pagamento con l’applicazione di sanzioni e interessi, basate sui dati errati contenuti nella prima Certificazione Unica – rilasciata in data 11 marzo 2022 – successivamente corretta con una nuova CU emessa il 20 maggio 2022.
Alla luce di quanto sopra, il personale potenzialmente interessato alla problematica dovrà inviare una segnalazione nominativa, comprensiva di codice fiscale, all’indirizzo email pierfrancesco.basso@esercito.difesa.it, entro e non oltre il 24 aprile 2025.
ASPMI, ovviamente al fianco dei tesserati anche per questa operazione, si mette a disposizione per fornire una consulenza preliminare a tutto il personale che ritenga di essere stato danneggiato dal disservizio.
Sebbene la segnalazione debba essere inoltrata direttamente alla mail indicata dal Comando, i nostri esperti sono pronti ad assistere chiunque abbia dubbi sulla propria posizione. In particolare, invitiamo a contattarci con urgenza – scrivendo una mail a cafnazionale@aspmilitari.com – coloro che hanno ricevuto un avviso bonario dell’Agenzia delle Entrate: è molto probabile che tali comunicazioni derivino proprio da questo errore tecnico e in tali casi è possibile intervenire per richiedere la rettifica o l’annullamento delle somme richieste.