Nella giornata di ieri, il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema del Decreto Legislativo relativo all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori ed i prestatori di assistenza su proposta del Ministro Andrea Orlando, in recepimento della direttiva europea 2019/1158.
ASPMI in fase di rinnovo contrattuale 2019-2021 aveva sollevato tali richieste attraverso le proprie rivendicazioni durante il tavolo delle trattative, al quale ha partecipato la Rappresentanza Militare.
La chiusura da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica alle proposte avanzate ha trovato, invece, accoglimento da parte del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
In sede di trattative concertative per il nuovo contratto di lavoro, le proposte avanzate erano appunto quelle di estendere taluni benefici, soprattutto quello riguardante i 10 giorni per la nascita del figlio, anche ai militari ma, il diniego al tavolo ha portato a ingenerare forti rivendicazioni delle parti sociali che, proprio dalla necessità di stabilire un equilibrio sociale nel rapporto lavoro-famiglia, hanno utilizzato il plafond a disposizione per la parte normativa concertativa al fine di “pagare” una norma che prevedesse la possibilità di fruire di 2 giorni per la nascita del figlio al genitore militare. Norma approvata e firmata nel nuovo contratto di lavoro 2019-2021 che entrerà in vigore appena il provvedimento verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
A questo punto la domanda sorge spontanea e l’indirizzo sindacale sarà chiaro ed esplicito. Se i militari sono dovuti ricorrere a pagare una norma per avere a disposizione 2 giorni di assenza dal lavoro – in barba alle richieste portate al tavolo della Funzione Pubblica che chiedevano la semplice applicazione della direttiva europea 2019/1158 – a questo punto, in applicazione del Decreto Legislativo di prossima emanazione che modifica il Decreto Legislativo 26 marzo 2001 n.151, per i militari i giorni dovrebbero essere 12?
Questa parte sociale le idee le ha molto chiare. Perciò, restiamo in attesa di conoscere il testo che verrà approvato.
Quello che oggi ci sentiamo di affermare è che il contenuto del Decreto Legislativo che verrà licenziato, ci auguriamo nel prossimo Consiglio dei ministri, trovi la piena applicazione anche per il personale militare.
Gli obiettivi normativi sono volti al miglioramento della qualità della vita di tutti i genitori lavoratori/lavoratrici.
Le principali novità introdotte dal Decreto sono:
- CONGEDO DI PATERNITÀ OBBLIGATORIO
Introduzione del Congedo di Paternità Obbligatorio per il lavoratore padre, nella misura di 10 gg lavorativi, utilizzabili nel periodo che va da 2 mesi precedenti al parto ai 3 mesi successivi anche in caso di morte perinatale;
- CONGEDO PARENTALE SITUAZIONE MONOGENITORIALE
In caso di situazioni monoparentali, il periodo complessivo di congedo parentale spettante all’unico genitore affidatario aumenta da 10 a 11 mesi;
- ULTERIORI MENSILITÀ RETRIBUITE AL 30%
Al periodo di congedo parentale previsto dalla normativa vigente, si aggiungono ulteriori 3 mensilità, al 30% della retribuzione, trasferibili tra i genitori e fruibili in alternativa tra loro;
- INCREMENTO PERIODO DI UTILIZZO DEL CONGEDO PARENTALE AL 30% DELLA RETRIBUZIONE
Il limite di età del bambino per l’utilizzo del congedo parentale retribuito al 30% passa da 6 a 12 anni;
- INDENNITÀ DI MATERNITÀ LAVORATRICI AUTONOME E LIBERE PROFESSIONISTE
È esteso il diritto all’indennità di maternità in favore delle lavoratrici autonome e delle libere professioniste, anche per i periodi di gravidanza a rischio.