Ieri sera è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Consiglio dei ministri riferito agli incrementi contrattuali dei dirigenti per l’anno 2021 e pari allo 0.91% delle misure degli stipendi, dell’indennità integrativa speciale e degli assegni fissi e continuativi.
Un atto dovuto, anche se in ritardo, per il personale che non beneficia della concertazione triennale se non per successivi riflessi derivanti dalla modifica del quadro normativo, a seguito dei rinnovi contrattuali del personale contrattualizzato fino all’anno 2017. Infatti, dal provvedimento di riordino dei ruoli anche per i dirigenti il trattamento economico accessorio verrà negoziato dalle future sigle sindacali.
Detto ciò, dobbiamo dire che per il personale non dirigente a breve uscirà in Gazzetta Ufficale il Rinnovo Contrattuale 2019-2021. Il personale contrattualizzato ha visto firmare il proprio contratto il 23 dicembre del 2021 e da allora ancora oggi attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento. Siamo consci della differenza che passa tra un DPMC e un Decreto del Presidente della Repubblica e conosciamo bene le dinamiche burocratiche corpose che ci sono dietro a quest’ultimo. Le due cose non si possono paragonare in termini di lavoro ma anche la pazienza di Giobbe ha il suo limite. E’ stato fatto tutto il possibile e finalmente la Corte dei Conti ha approvato il contratto di lavoro per il personale contrattualizzato, a breve sarà in Gazzetta e tutti gli sforzi dovranno concentrarsi sulla velocità del pagamento degli arretrati e l’adeguamento stipendiale.
Abbiamo chiesto e chiediamo con forza che il Parlamento faccia le dovute pressioni affinché si proceda al pagamento, anche attraverso un cedolino straordinario, nel mese di giugno, primi di luglio, dei rispettivi arretrati derivanti dal contratto.
Sarebbe opportuno, a tal proposito, che il pagamento degli incrementi contrattuali dei dirigenti e del personale avvenga nella stessa data e non in mesi differenti, questo al fine di non generare disparità tra categorie e sarebbe la giusta dimostrazione che i militari sono uguali tra loro e non esiste la “casta” come qualche buontempone vuol far credere.
Ribadiamo, nuovamente, che il FESI venga pagato nel mese di giugno così da dimostrare che il lavoro incessante dei tecnici per l’accelerazione del pagamento è servito a qualcosa. Per questo chiediamo al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, la firma urgente del Decreto per il FESI e al contempo che si faccia parte dirigente al fine di poter elargire nell’immediato i soldi dovuti al personale.
Roma, 25 maggio 2022