Roma, 11 mar. (askanews) – “È il momento di far sentire la nostra voce e dire basta a continue discriminazioni che si perpetuano da anni!
Niente fondi per pagare i militari impiegati in servizio di pubblica utilità ed emergenza.
Il Governo assegna fondi per pagare gli straordinari solo alle forze di polizia”.
È quanto afferma Francesco Gentile, delegato Cocer.
“In un periodo storico che ci ha visti schierati a compiere uno sforzo abnorme per poter fronteggiare al meglio l’emergenza pandemica e sostenere la nostra popolazione, il Governo procede con continue assegnazioni di risorse aggiuntive per il lavoro straordinario solo a favore delle Forze di Polizia dimenticandosi totalmente delle donne e degli uomini delle Forze Armate”, sottolinea Gentile .
“Il personale dell’ Esercito sta intervenendo ininterrottamente da più di un anno nelle RSA, negli ospedali e in tutte le operazioni di emergenza per contrastare la pandemia ed aiutare la popolazione; tutto questo continuando a garantire la sicurezza e le operazioni tipicamente militari che non si sono mai interrotte”, ricorda il delegato Cocer.
“Dopo tutto questo, il personale con le stellette – le stesse donne e gli stessi uomini che vedete nei Drive Trough, negli ospedali e in strada – si sentono depauperati nella loro economia e nel loro animo per la grave sperequazione sociale e finanziaria”, insiste Gentile.
“Alla luce di questa apparente ed immotivata discriminazione di trattamento economico fra due Comparti dello stesso Stato, parimenti impiegati per le stesse ragioni dallo stesso Governo e dal Parlamento, l’indignazione è tanta, e forte è il peso della discriminazione che ancora ricade, nonostante tutto, nel riconoscimento della professionalità di chi veste l’ uniforme ed è sempre pronto ad intervenire in tempi record conseguendo risultati di altissimo spessore”, prosegue il delegato Cocer.
“Le donne e gli uomini dell’ Esercito continueranno a operare, come sempre, per la difesa e la sicurezza del Paese e dei suoi cittadini, consapevoli dei principi e dei valori peculiari di chi ha scelto di indossare l’ uniforme e servire il Paese in armi, con fiducia nei confronti del proprio Governo e con la speranza di non essere discriminati ma tutelati”, conclude Gentile.