Dopo un articolato processo che ha visto tutte le componenti sindacali del Comparto Difesa e Sicurezza adoperarsi per risolvere, nel più breve tempo possibile, la problematica riferita alla mancata elargizione dei compensi derivanti dal rinnovo contrattuale 2019-2021, ASPMI ha monitorato costantemente l’emanazione del decreto c.d. “Defiscalizzazione” e quello per l’adeguamento stipendiale dei Dirigenti.
Alla luce di ciò, da notizie apprese informalmente da NOIPA, il personale contrattualizzato riceverà a ottobre, con cedolino straordinario, il compenso spettante, pari a 350 euro lorde, riferite all’una tantum, e l’adeguamento delle voci stipendiali accessorie che sono state incrementate ed introdotte grazie all’ultimo contratto firmato.
Nel mese di novembre verranno adeguati gli stipendi dei dirigenti, a partire dal 1° gennaio 2022 ed in vigore dal 1° gennaio 2021, dello 0,45% grazie al Decreto del Consiglio dei Ministri emanato in data 25 luglio 2022 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 settembre 2022 e verranno corrisposti gli arretrati, riferiti alle nuove indennità contrattuali, per il personale contrattualizzato (da Graduato a Capitano), dal 1° gennaio 2022.
Il Decreto c.d “Defiscalizzazione” è stato già inviato dai competenti organi istituzionali per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
La norma, ottenuta con impegno e tenacia durante la stesura del provvedimento del riordino dei ruoli, concedeva un beneficio fiscale e previdenziale per i redditi inferiori a 28000 euro, importo poi innalzato in virtù degli incrementi contrattuali, a 28974 euro.
Pertanto, quest’anno il personale con un reddito inferiore a 28974 euro nell’anno 2021, percepirà nella busta paga del mese di febbraio uno sgravio fiscale nella misura massima di 490 euro (importo variabile in base alla propria capienza IRPEF) e legato, nella sua misura sia ai percettori (quest’anno per il Comparto Difesa pari a 49227) che ai fondi stanziati dal Dlgs 95 del 2017 e 172 del 2019.
L’intervento normativo, contenuto nell’art.45 del Decreto Legislativo 95 del 2017, era il frutto di una sperequazione che si era creata tra il personale che beneficiava degli interventi contenuti nel provvedimento del riordino dei ruoli e chi invece, a causa della poca anzianità di carriera, non avrebbe ottenuto nulla.