Ieri, durante la trasmissione televisiva “Che Tempo che Fa” condotta da Fabio Fazio, l’ex Presidente dell’INPS Tito Boeri ha replicato lo stesso copione del 5 aprile 2022 quando fu ospite della trasmissione “Piazza Pulita” in onda sul canale televisivo La7.
Ha affermato nuovamente che i militari percepiscono “pensioni d’oro” e godono di stipendi e pensioni tra i più alti addirittura di tutto il mondo.
Ci risulta, invece, che in Germania gli stipendi base dei militari si aggirino tra i 1.600€ e i 2.500€. Molto simili le cifre in Belgio, massimo 2.200€ circa in Francia. In Inghilterra si parte da circa 2.000€ al mese. Paesi più simili all’Italia, come la Spagna (e anche l’Olanda) hanno standard che si aggirano tra i 1.300€ e i 1.500€ mensili.
Inoltre Boeri ha aggiunto che, sempre secondo i dati in suo possesso, gli stipendi alti dei militari siano dovuti alla maggioranza di Marescialli e di Alti Ufficiali rispetto ai “militari semplici”.
Con molta sincerità non sappiamo a quali dati il Dott. Boeri si riferisca, ma di certo non sono i numeri reali (reperibili facilmente anche in rete) del nostro Esercito.
In pratica, sempre secondo Boeri, la piramide delle Forze Armate è rovesciata.
Avremmo accettato un tale ragionamento da inesperti in materia ma, da parte di un ex Presidente dell’INPS, tale affermazione è inaccettabile ed offensiva nei confronti delle donne e degli uomini in divisa, alcuni dei quali sono deceduti in servizio per portare la democrazia, quella che oggi gli permette di dire tali imprecisioni.
Proprio lui, in qualità di Ex Presidente, avrebbe, invece, dovuto affermare che le pensioni dei cittadini con le stellette “rasentano la fame”, a causa di un sistema ormai non in linea con lo status di militare.
È risaputo ormai, e i Disegni di Legge in materia sia di maggioranza che di opposizione lo dimostrano, che il problema della previdenza militare è serio e non può essere di certo liquidato in questo modo.
I “militari semplici”, come li definisce Boeri, rischiano di accedere alla pensione con un cedolino pari al reddito di cittadinanza e gli “alti ufficiali” con lo stesso calcolo di retribuzione.
Quello descritto da Boeri non è certo la situazione attuale nello Stato Italiano!
Tali affermazioni nascono in netta controtendenza a quanto affermato dal Ministro Guido Crosetto sulle spese militari.
Potrebbe essere un “gioco politico” controbattere le linee di policy del Ministro della Difesa Guido Crosetto.
Anche se fosse, ciò non autorizza a diffondere tali inesattezze.
I Militari Italiani meritano rispetto e verità.
Roma, 30 gennaio 2023
Associazione Sindacale Professionisti Militari
I fondatori
Francesco Gentile
Leonardo Mangiulli