Nella rubrica che inauguriamo oggi dal titolo: “Pillole di Sindacato Militare…” cercheremo di far comprendere l’importanza del Sindacato Militare, che rappresenta il nuovo strumento per la tutela del Personale con le stellette. La prima pillola che proponiamo è “Rappresentanza e Sindacato Militare a confronto”.
La legge n.46 del 2022 ha stabilito che le Associazioni Militari a Carattere Sindacale sono il NUOVO strumento per la tutela del Personale con le stellette.
Come ogni novità, anche l’avvento dei Sindacati Militari desta entusiasmo ma anche timori. È un po’ quel mix esplosivo che si innesca alla nascita di una nuova vita: gioia infinita, ma anche puro terrore.
Staccarsi da un sistema consolidato, perché reiterato negli anni e divenuto una ben oliata routine, spaventa.
Il nuovo viene sempre visto con diffidenza, deve essere “messo alla prova”, ma a volte la ritrosia e la paura verso ciò che non si conosce induce anche al pregiudizio.
Eppure, non si vedeva l’ora che qualcosa finalmente cambiasse nel panorama militare e quindi anche gli stessi colleghi che manifestavano perplessità per la vecchia Rappresentanza Militare, che scalpitavano per avere uno strumento di tutela più adeguato e al passo con i tempi, tentennano nell’aderire al Sindacato.
Nonostante la legge chiarisca molto bene l’importanza del Sindacato Militare, c’è chi ritiene ancora che questo sia un surrogato della vecchia Rappresentanza Militare. Ovviamente non è così e proprio grazie a questa prima pillola cercheremo di dissipare ogni dubbio.
Rappresentanza e Sindacato militare: due sistemi a confronto
La prima differenza sostanziale la troviamo quando parliamo del contratto di lavoro. La Rappresentanza Militare aveva solo il potere di concertazione, ovverosia formulare un parere da dare all’Amministrazione Difesa, che aveva poi il compito di sedere al tavolo della concertazione e contrattare con la Funzione Pubblica il nostro contratto.
Con l’avvento dei Sindacati, la situazione viene ribaltata e saranno le Organizzazioni Sindacali a contrattare direttamente con la Funzione Pubblica e quindi con il Governo. Già questa è una grande conquista, ma non finisce qui.
È noto a tutti come la Rappresentanza Militare sia un organismo suddiviso in tre Consigli interno alle Forze Armate.; mentre le Organizzazioni Sindacali sono autonome e non sono a carico dell’Amministrazione. Quest’autonomia delle Sigle Sindacali non è assolutamente un dettaglio da sottovalutare.
Senza entrare ulteriormente in tecnicismi bisogna ribadire come le Organizzazioni Sindacali forniscono ai loro tesserati servizi che la Rappresentanza Militare non poteva assolutamente dare, come ad esempio l’ASSISTENZA FISCALE E LEGALE.
Un preambolo per l’assistenza fiscale va fatto. Quanti di noi ricordano come le amministrazioni di ogni Ente aiutassero tutti noi nella redazione e nel dare informazioni su pratiche fiscali?
Da quando le amministrazioni sono state centralizzate, abbiamo accusato il colpo di questa riduzione e siamo costretti a rivolgerci a esperti, pagando i loro servizi: il Sindacato ASPMI, oggi, mette a disposizione gratuitamente tutti questi servizi, fornendo professionisti del settore, ma non solo.
Altro aspetto da non sottovalutare, è l’assistenza legale. Com’è ben noto a tutti noi, per legge, il militare non può esercitare la professione di avvocato, pertanto, pur essendo delegato della Rappresentanza Militare, al massimo poteva indicare/guidare il collega a gestire un eventuale problema di natura giuridico legale.
Oggi, invece, il Sindacato ASPMI dà supporto legale per il tramite di studi legali in grado di assistere direttamente i colleghi e non solo guidarli oltre a prevedere altre forme che a breve vi illustreremo…
Vi abbiamo convinti abbastanza? Rimaniamo nostalgici di un passato certo ma non più adeguato, oppure apriamo i nostri occhi, i nostri cuori e ci affidiamo al nuovo strumento, certi di un futuro migliore?