ASPMI, ‘CONTRIBUTI SINDACALI PRELEVATI IN MANIERA INAPPROPRIATA’ = Roma, 6 mar. (Adnkronos) – “Abbiamo sempre sostenuto, e portiamo avanti la nostra idea con convinzione, che il pagamento della quota sindacale debba essere di minimo importo, così da risultare accessibile al personale. Lo scopo è semplice: consentire a tutti i militari, indipendentemente dal salario che percepiscono, di avere una tutela ed un’assistenza sindacale senza impiegare cifre che potrebbero ricadere negativamente sulla busta paga mensile. In soldoni: iscriversi ad un sindacato militare non deve rappresentare un lusso, ma un diritto che passa, in primis, per un costo tessera minimo”. E’ quanto affermano in una nota Francesco Gentile e Leonardo Mangiulli, fondatori dell’ASPMI, Associazione Sindacale Professionisti Militari. “Fermo restando ciò, questa sigla sindacale ha indicato a NoiPa le voci da prendere a riferimento per calcolare il contributo utile a poter procedere alla registrazione delle deleghe che il personale militare ha siglato con ASPMI. Purtroppo, però, NoiPa non vuole tenere conto dell’autonomia decisionale delle sigle sindacali, non considerando minimamente le disposizioni impartite dal decreto del Ministro della Difesa, e sta calcolando tali contributi in modo tale da creare un’enorme disparità tra parigrado della stessa forza armata e tra le tre forze armate. Una situazione imbarazzante -rilevano i sindacalisti militari- che, di fatto, porta ad un allontanamento del personale dalle nascenti sigle sindacali; anziché invogliare a credere e sostenere l’avvio dei sindacati militari”. L’ASPMI “resta in attesa di una risposta da parte del Ministro della Difesa Guido Crosetto utile a chiarire, una volta per tutte, quali siano le voci stipendiali sulle quali operare il calcolo della quota sindacale”. Il sindacato “continuerà a fornire gratuitamente i servizi ai suoi tesserati autotassandosi fino a che la giustizia sindacale non prenderà forma”. (Cro/Adnkronos)