(ANSA) – ROMA, 08 MAG – Sta per finire l’epoca del Cocer, il consiglio centrale di rappresentanza alle prese con le istanze del personale militare. Dal 2024 i componenti di qualsiasi Forza armata potranno aderire ad un sindacato a tutti gli effetti. Una delle ultime tappe che precedono il nuovo percorso è stata l’incontro del ministro Guido Crosetto avvenuto al Centro Alti Studi per la Difesa con gli esponenti di circa 25 sigle iscritte all’albo, le quali rappresentano carabinieri, guardia di finanza, esercito, marina e aeronautica. L’iter decisivo era stato avviato nel 2022 con l’entrata in vigore della legge 46 che regola il diritto per i militari di costituire “associazioni professionali a carattere sindacale per singola di associazione sindacale per la Forza armata o Forza di polizia a ordinamento militare o interforze”, ma “con esclusione del personale della riserva e in congedo”. Per questo la convocazione dei sindacati da parte di un ministro della Difesa non ha precedenti. E al tavolo di confronto sul prossimo rinnovo contrattuale si siederanno i sindacati: tra i temi ci sono gli stipendi e la previdenza del personale, le loro condizioni – come le richieste sul ricongiungimento familiare – e il riordino dei gradi. Nell’incontro interlocutorio di oggi – spiegano fonti sindacali – il ministro avrebbe preso l’impegno di utilizzare, in questo momento di attesa, l’istituto della licenza straordinaria per permettere agli esponenti delle sigle di farsi conoscere dai reparti e poter fare assemblee. Finisce quindi dopo circa 45 anni l’era della rappresentanza militare, un istituto giuridico interno alle forze armate italiane il cui scopo è stato quello di tutelare il personale delle forze armate in alcuni ambiti attraverso il Cocer (Consiglio centrale di rappresentanza), i cui compiti termineranno il 31 dicembre 2023. Per il definitivo passaggio dalla rappresentanza militare al sindacato sarà necessaria ora la cosiddetta “conta delle tessere”, la misurazione della rappresentatività dei sindacati. In ogni caso le sigle chiedono già l’iscrizione, per poi essere operative l’anno successivo e avviare a tutti gli effetti l’attività. Tra i primi ad annunciare l’entrata in campo c’è l’Associazione sindacale professionisti militari. “Ci riteniamo molto soddisfatti dell’incontro, finalmente si è dato avvio alle associazione sindacali militari con la certezza di una data fornita dal ministro. È una giornata storica, si dà pienamente attuazione alla legge 46 del 2022 e il ministro ci ha ribadito che i decreti attuativi sono in un iter velocizzato: si darà piena attuazione a quella normativa”, spiega Francesco Gentile, fondatore dell’Aspmi. (ANSA).