Il Consiglio dei Ministri, nella giornata di ieri, ha approvato il Decreto-legge “Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina”.
Un provvedimento che costa 14 miliardi e conta di ben 50 articoli. Tra le tante novità introdotte in termini di sostegni sia alle imprese che alle famiglie – anche in termini di proroga del taglio delle accise sui carburanti fino al 2 luglio – è stato introdotto un bonus pari a 200 euro, in un’unica soluzione, per i lavoratori che hanno percepito un reddito fino a 35.000 euro.
Tale dimostrazione del Governo è la presa d’atto, come ribadito anche dal Premier Draghi, di “venire incontro alle esigenze esposte dai sindacati”.
Non possiamo sottacere – come è stato più volte evidenziato, soprattutto durante le fasi concertative per il rinnovo contrattuale 2019-2021 dal rappresentante del personale dell’Esercito Italiano Francesco Gentile seduto al tavolo delle trattative – quanto sia necessaria ed innovativa una politica dei redditi che alleggerisca il carico fiscale defiscalizzando i frutti della contrattazione e andando incontro a quei nuclei familiari, soprattutto monoreddito, che sentono il gravoso peso dell’aumento della pressione fiscale. Inoltre, era stato ribadito che la modifica delle aliquote IRPEF e l’eliminazione del cuneo fiscale avrebbe visto una netta diminuzione del potere d’acquisto dei cittadini che percepivano un reddito inferiore ai 28.000 euro e che beneficiavano dei 100 euro netti in busta paga mensili. La comparazione dei calcoli tra l’eliminazione del cuneo fiscale e l’introduzione delle nuove aliquote, nonostante la somma perequativa concessa, non avrebbe colmato il gap in diminuzione nello stipendio. Aspetti emersi a Palazzo Vidoni durante i tavoli tecnici della concertazione sia da parte dei rappresentanti delle Forze Armate sia dai Rappresentanti delle Forze di Polizia. La dimostrazione delle preoccupazioni asseverate dalle buste paghe dei militari è stata avvalorata ulteriormente dalle dichiarazioni di queste ore che, proprio riferendosi al bonus dei 200 euro, parlano di “un bonus per coloro che hanno avuto meno vantaggi dalla riforma IRFPEF”.
Una somma di denaro, che definiamo non risolutiva, che verrà elargita tra giugno e luglio in un’unica soluzione.
Ringraziamo il Governo per l’ascolto rivolto ai Sindacati e siamo certi che queste saranno solo le prime misure perequative per i pubblici dipendenti e soprattutto per lavoratori monoreddito. Il prossimo passo dovrà essere rivolto necessariamente alla tutela familiare, così come anticipato dal Ministro Orlando, al fine di coniugare al meglio il lavoro e i doveri connessi al nucleo familiare.