Come ASPMI tante volte abbiamo consigliato di fare attenzione alla sigla sindacale da cui si sceglie di essere rappresentati. In questi mesi abbiamo visto di tutto: dalle sigle che si autonominano “primo sindacato dell’Esercito”, al “bonus smartphone” per chi raccoglie il maggior numero di deleghe.
In molti hanno perso la bussola, mettendo gli interessi personali davanti alla tutela del collettivo.
L’assurdo (e pericoloso) ricorso contro il Ministero della Difesa
Credevamo di averle viste tutte e invece il peggio doveva ancora arrivare. Le recenti vicende legate al ricorso presentato dal sindacato SIAMO Esercito contro il Ministero della Difesa sollevano infatti dei nuovi interrogativi su alcune pratiche sindacali all’interno delle Forze Armate e delle Forze di Polizia a ordinamento militare.
Tant’è che ASPMI, insieme a SAM e USMIA, in queste ore ha ritenuto fondamentale esprimere la propria opinione su questa vicenda attraverso un comunicato stampa congiunto (che trovate in coda), al fine di riaffermare il nostro impegno per una rappresentanza sindacale responsabile.
Non potevamo tacere di fronte alla decisione del SIAMO Esercito di presentare un ricorso contro il Ministero della Difesa, sostenendo “presunte pratiche antisindacali“.
Un ricorso che come spiegato dalla sigla sindacale interessata è stato motivato da un atteggiamento superficiale e poco attento da parte del Ministero della Difesa nella gestione delle deleghe sindacali. Va detto che anche noi di ASPMI in passato abbiamo condiviso le preoccupazioni riguardo a tali pratiche, pur scegliendo di gestire la situazione attraverso il dialogo diretto con le autorità competenti, evitando così azioni legali che avrebbero messo a rischio l’intero processo di sindacalizzazione.
Il Tar del Lazio sventa l’attentato ai danni della rappresentanza sindacale
Fortunatamente il Tribunale Amministrativo del Lazio ha respinto, come era preventivabile, il ricorso del SIAMO Esercito, sottolineando i suoi punti deboli e rilevando la mancanza di una reale minaccia alla rappresentanza sindacale.
Una decisione che accogliamo con favore, ritenendo che la valutazione tempestiva e accurata da parte del giudice abbia evitato potenziali ripercussioni negative sul futuro della rappresentanza sindacale.
ASPMI concentrata su battaglie concrete per il benessere del personale
La fretta nel presentare ricorsi senza una valida ragione rischia di distogliere risorse preziose e creare tensioni non necessarie. Questa associazione resta comunque vigile e pronta a intervenire se problemi simili dovessero ripresentarsi, ma al momento le nostre energie sono orientate su questioni che concretamente possono incidere sul benessere e la rappresentatività degli iscritti.
In un contesto in cui la rappresentanza sindacale gioca un ruolo cruciale, ASPMI si impegna a difendere i diritti dei professionisti militari in modo responsabile, evitando azioni legali affrettate e focalizzandosi sulle battaglie che realmente determinano il futuro degli iscritti.
Di seguito il comunicato ASPMI, SAM e USMIA integrale.
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