Oggi, mercoledì 24 aprile, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, si è tenuto il tanto atteso primo incontro per il rinnovo del contratto delle Forze di Polizia e delle Forze Armate per il triennio 2022-2024.
L’evento ha segnato un momento storico, in quanto caratterizzato dalla partecipazione diretta delle Associazioni Sindacali tra Militari (solo quelle rappresentative) oltre che dei sindacati delle Forze di Polizia.
È la prima volta nella storia repubblicana che tali associazioni partecipano direttamente alla contrattazione anziché attraverso una mera concertazione. Lo stesso Senatore Raffaele De Rosa (Forza Italia) ha sottolineato l’importanza di questo momento, riconoscendo il valore della presenza delle APCSM all’incontro per l’avvio di una contrattazione inedita rispetto al passato che mira a migliorare le condizioni dei militari impegnati quotidianamente nella difesa del paese e nella promozione della pace.
Le proposte di ASPMI come parte della Rete sindacale militare
ASPMI ha presenziato all’incontro con grande entusiasmo e fiducia. Come parte della Rete Sindacale Militare abbiamo portato alla luce una serie di richieste fondamentali per assicurare un contratto realmente dignitoso.
Tra le richieste principali avanzate dalla Rete Sindacale Militare:
- Semplificazione delle procedure di contrattazione: abbiamo proposto la suddivisione delle negoziazioni in due differenti livelli, uno per gli aspetti comuni e l’altro per quelli specifici di ciascuna forza.
- Normativa per le attività sindacali: abbiamo chiesto un veicolo normativo temporaneo che consenta ai dirigenti delle APCSM di svolgere attività sindacali sul territorio, con l’allocazione di risorse dedicate.
- Abbiamo fatto esplicita richiesta per un incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni per fare chiarezza sulle risorse necessarie per il comparto Difesa e Sicurezza e garantire pari dignità alle nuove Associazioni Sindacali Militari.
- Focus sulla previdenza complementare: abbiamo proposto un focus operativo straordinario sulla previdenza complementare per il personale militare.
- Modifiche alla Legge n. 46/2022 sui sindacati militari: con la richiesta di definire proposte emendative alla legge per affrontare questioni come i servizi di assistenza fiscale, il sistema di relazioni sindacali e il livello interlocutorio areale.
Come Rete Sindacale Militare abbiamo sottolineato anche che le risorse attualmente allocate non sono sufficienti per garantire un adeguato ripristino del potere di acquisto delle famiglie dei militari, chiedendo uno sforzo aggiuntivo da parte del Governo.
Le proposte di ASPMI per l’Esercito Italiano
In qualità di sindacato dell’Esercito Italiano abbiamo anche espresso la nostra preoccupazione per l’attuale sistema di suddivisione delle risorse che penalizza chiaramente l’Esercito rispetto alle altre Forze Armate.
Per questo motivo abbiamo fatto presente che serve urgentemente una revisione del sistema per garantire risorse adeguate e intervenire su temi quali gli straordinari (per il quale riteniamo debba essere aperto al più presto il tavolo negoziale, come tra l’altro il Governo si era già impegnato a margine dell’ultima contrattazione) e sulle indennità forfettarie di guardia e di impiego.
Così come affermato da Francesco Gentile, uno dei fondatori di ASPMI, durante il suo intervento:
Il Presidente del Consiglio si è meravigliato dell’importo percepito come straordinario dalle Forze di Polizia e dalle altre Forze Armate, che ricordiamo essere di 6 euro l’ora. Figuriamoci se dovesse scoprire che l’Esercito Italiano percepisce un compenso forfettario orario di 3,27 euro. Siamo riusciti a forfettizzare l’orario di lavoro, il che è inaccettabile. Dobbiamo correre al più presto ai ripari.
Un aspetto di cui si comincerà a discutere già con l’apertura dei prossimi tavoli tecnici, in apertura il prossimo 8 maggio.
ASPMI, così come gli altri sindacati militari con i quali ci siamo confrontati in questi giorni, è determinata a ottenere un contratto che rispecchi le esigenze e i sacrifici del personale militare.
Per quanto concordiamo sull’importanza di arrivare a un accordo in tempi brevi, come emerso durante l’incontro, riteniamo che prima di tutto bisognerà risolvere questi aspetti problematici. Se il Governo non risponderà adeguatamente alle richieste presentate, ci riserviamo di qualsiasi azione che rientra tra le nostre possibilità, rallentando se necessario i tempi per un accordo.