Nella mattinata di giovedì 16 novembre ASPMI è stata audita, insieme alle altre Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, dal Ministro della Difesa.
Un incontro storico (del quale ha parlato anche il quotidiano Repubblica); un gesto che lo stesso Ministro Crosetto ha definito di “attenzione e rispetto” nei confronti dei sindacati militari, a oggi ancora non operativi in quanto bisognerà attendere l’apposito decreto con il quale verranno individuate le sigle rappresentative.
Nonostante ciò è già tempo di iniziare un confronto che entrerà nel vivo il prossimo anno, quando subito dopo il passaggio formale dalla Rappresentanza al Sindacato bisognerà sedersi intorno a un tavolo per iniziare a discutere del rinnovo di contratto per il triennio 2022-2024, dove per la prima volta il personale dell’Esercito Italiano godrà di una tutela sindacale con tanto di contrattazione diretta con il Governo.
ASPMI dal Ministro della Difesa, l’intervento di ASPMI
Nel corso del nostro intervento ci siamo soffermati su tutte quelle priorità che abbiamo fissato insieme alla Rete sindacale militare, al momento la più rappresentativa del Comparto Difesa e Sicurezza ad ordinamento militare, di cui facciamo parte:
- Operazione strade sicure: come Associazione sindacale siamo contrari all’impiego di contingenti di militari senza un adeguato stanziamento di risorse. Come più volte abbiamo già fatto presente al Ministro, per quanto possa rappresentare un segnale di attenzione nei confronti di uomini e donne dell’Esercito Italiano quello di aumentare il monte delle ore straordinarie indennizzabili, che con la manovra passa da 47 a 55 ore, siamo ancora lontani da una soluzione che possa definirsi soddisfacente. D’altronde lo stesso Governo, nella Relazione illustrativa, parla di 105 ore di straordinario ulteriori a quelle già remunerate, a cui si aggiungono le giornate festive che il personale deve recuperare una volta rientrato in sede. Basti questo per capire perché ci aspettiamo che in fase di conversione della Legge di Bilancio 2024 possa esserci una correzione arrivando ad almeno 70 ore mensili. Senza dimenticare poi il problema degli alloggi per il personale impiegato nell’Operazione. Le risorse non bastano a garantire neanche gli standard minimi alloggiativi e tante volte si è costretti ad intervenire “a bilancio” (che come dichiarato dal Ministro stesso è già di per sé risicato);
- servono maggiori risorse per il nuovo modello Difesa: nei giorni scorsi davanti alle Commissioni Difesa ed Esteri il Ministro Crosetto ha lamentato il fatto che in base alle indagini svolte dal suo Dicastero l’Esercito Italiano si trova oggi con un organico sottodimensionato. Ciò conferma che in questi anni solo l’impegno profuso dai militari ha permesso di colmare le carenze di organico non facendo pesare questo problema sulla sicurezza dei cittadini e del territorio. Abbiamo sempre lavorato in silenzio e senza alzare la testa, ma oggi non possiamo più permettercelo in quanto lo scenario internazionale è cambiato. Il personale deve essere adeguatamente formato, pronto a intervenire in caso di bisogno: per farlo c’è però necessità di vestiario, alloggi, infrastrutture idonee, mezzi efficienti, tutela sanitaria e legale, trattamento economico adeguato e misure idonee al sostegno della genitorialità (asili, case, sostegni pubblici).
- specificità: un tema più volte dibattuto ma ancora troppo spesso trascurato è quello della specificità delle Forze Armate. Solo puntando su questo fondamentale aspetto si potrà giustificare uno stanziamento extra di risorse per l’Esercito Italiano (in particolare) e per le altre Forze Armate e di Polizia;
- scatti stipendiali: ci siamo poi soffermati sulla sentenza del Consiglio di Stato in merito ai sei scatti stipendiali e sulla quale abbiamo illustrato le criticità nella missiva del 21 giugno 2023. A riguardo abbiamo sollecitato il Ministro Crosetto affinché possa emendare e integrare il Codice di Ordinamento Militare in riferimento al personale che cessa dal servizio attivo a domanda con almeno 55 anni di età e 35 anni di contribuzione utile. Come ASPMI confidiamo che si possa riconoscere anche a questa casistica l’inclusione nella relativa base di calcolo dei sei scatti stipendiali utili per la liquidazione del TFS in analogia con quanto avviene già per il personale appartenente alle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare. Una modifica necessaria in quanto si muove verso la direzione di equiparazione del trattamento trattamento giuridico, economico e previdenziale delle diverse componenti del Comparto Difesa e Sicurezza;
- tavolo tecnico per gli straordinari: vogliamo che situazioni come quella dell’ultimo Decreto Immigrazione, dove solo per le Forze di Polizia vengono stanziate le risorse per l’incremento degli straordinari, non si ripetano più. Per questo motivo abbiamo sollecitato il Ministro riguardo all’attivazione del tavolo tecnico finalizzato alla definizione di criteri omogenei per le procedure di attribuzione e corresponsione dello straordinario per il personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate, secondo criteri di efficacia, efficienza e rigore nella gestione delle risorse impiegate sul quale pende un impegno preso al termine delle trattative del rinnovo contrattuale dall’allora Ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta.
La risposta del Ministro della Difesa
Il Ministro Crosetto ha ascoltato con attenzione tutte le nostre richieste concordando con la necessità di un intervento che abbracci le diverse soluzioni ai problemi lamentati. A tal proposito ha assicurato che sta facendo tutto il necessario per condurre una battaglia all’interno del Governo affinché alle Forze Armate possano essere destinate le risorse necessarie per attuare un modello di Difesa e Sicurezza che sia efficiente e sostenibile nel medio lungo periodo.
L’intenzione è di fissare dei paletti al di sotto dei quali non si potrà scendere, assicurando al personale in divisa non solo le condizioni adeguate per svolgere il proprio lavoro ma anche quella valorizzazione economica che da anni viene invocata con scarso successo.
Il bilancio dell’incontro
La Rete sindacale militare, di cui ASPMI fa parte, ha espresso grande soddisfazione per l’esito dell’incontro, pur riservandosi di esprimere un giudizio definitivo dopo l’esito del del Consiglio dei Ministri “dedicato” al Comparto Difesa e Sicurezza, fatto unico nella storia recente.
Per adesso il nostro scopo, ossia portare a conoscenza dei vertici di Governo, della Politica in generale e della pubblica opinione, la necessità che anche attraverso un patto di legislatura si dia soluzione ai problemi ed alle criticità segnalate, è stato parzialmente raggiunto: è stata tracciata la strada e ci riserveremo nei prossimi incontri di esporre più compiutamente le più ampie necessità nel campo dei diritti, del sociale, quelle abitative e più in generale del welfare a supporto del militare e della sua famiglia.