Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato di uno spiacevole episodio avvenuto presso l’Aeroporto di Napoli Capodichino. Per chi se lo fosse perso, ricordiamo che un gruppo di militari in partenza per un centro addestrativo in Sardegna è stato sottoposto a una serie di controlli di sicurezza approfonditi.
Nessun varco prioritario come invece sarebbe stato opportuno, tant’è che abbiamo prontamente scritto allo Stato Maggiore dell’Esercito per chiedere chiarimenti di quanto successo, così da accertare anche eventuali responsabilità interne di chi non ha gestito al meglio, per utilizzare un eufemismo, l’organizzazione della partenza.
Ma le responsabilità sono anche di chi ha effettuato i controlli in aeroporto: possibile che nessuno si sia posto il dubbio quando si è trovato di fronte un gruppo di militari e anziché chiedere a un proprio superiore ha regolarmente provveduto a mettere in atto il protocollo, mettendo così in ridicolo i soldati costretti a vagare scalzi tra l’incredulità generale?
Poca attenzione nei confronti dei militari
Quanto accaduto ha dei responsabili e vanno individuati. Ma quel che va fatto è anche porre l’accento sulla scarsa considerazione che in certi ambienti si ha dei nostri militari. Siamo certi, infatti, che se nella stessa situazione si fossero trovati dei poliziotti non ci sarebbe stato lo stesso trattamento.
Ci siamo prontamente mobilitati quindi per porre l’attenzione su quanto successo, con ottimi risultati: la notizia è stata ripresa da diversi giornali, compreso il Corriere della Sera.
E anche dalla politica sono arrivati messaggi di vicinanza. Ad esempio dal Senatore Raffaele De Rosa – che ringraziamo per la tempistica dell’intervento – membro della III Commissione permanente (Affari Esteri e Difesa). Anche il Senatore De Rosa ha concordato sulla mancanza di rispetto e considerazione nei confronti dei nostri militari, ribadendo l’importanza di adottare protocolli che tengano conto della specificità dell’Esercito Italiano, senza correre il rischio di ledere la dignità dei nostri soldati.
Interventi ci sono stati anche dalla parlamentare europea Anna Cinzia Bonfrisco (Lega, gruppo ID), la quale ha condiviso il nostro articolo contribuendo a dargli rilevanza mediatica, come pure dalla nota giornalista del Il Giornale Chiara Giannini: entrambe (che ringraziamo) hanno espresso solidarietà all’Esercito Italiano, ritenendo serva più rispetto per coloro che con amore e coraggio si dedicano ogni giorno per la pace e la sicurezza del Paese.
ASPMI è in prima linea per la tutela del personale, in ogni circostanza
Attestati di stima che come ASPMI ci danno la forza per andare avanti in battaglie come questa, tant’è che nei giorni scorsi abbiamo scritto allo Stato Maggiore dell’Esercito anche per denunciare un altro episodio increscioso che ha visto protagonisti, loro malgrado, i nostri militari.
Presso l’Aeroporto militare di Pisa, infatti, un gruppo di soldati è stato costretto ad attendere per diverse ore a causa di un ritardo del volo, senza neppure che qualcuno si sia interessato di dare un sacchetto di viveri e bevande. È questa la tutela che vogliamo dare ai nostri militari? Dov’è il riconoscimento del lavoro svolto? Come ASPMI non siamo disposti a fare neppure un passo indietro rispetto a situazioni in cui la dignità, non solo del militare ma della persona, non è adeguatamente tutelata, e la forza mediatica che stiamo acquisendo in questi mesi sarà un importante megafono per le nostre battaglie.