Attacco alla base italiana in Libano, solidarietà ai nostri militari. Ma il Governo deve fare di più

Autore: Alejandra H. Covarrubias (Flickr.com)

Otto razzi da 107 millimetri hanno colpito il quartier generale del contingente italiano e del settore Ovest di UNIFIL a Shama, nel sud del Libano. L’attacco ha interessato alcune aree all’aperto e il magazzino ricambi della base, fortunatamente senza provocare feriti.

Cinque militari italiani, attualmente sotto osservazione nell’infermeria della base, non destano preoccupazioni.

Come ASPMI esprimiamo solidarietà ai nostri militari impegnati in uno scenario operativo così complesso, come pure alle loro famiglie che guardano con ansia all’evolversi della situazione, ribadendo il nostro sostegno a chi, ogni giorno, serve il Paese in missioni internazionali spesso lontano dai riflettori.

Con il cuore colmo di preoccupazione per l’evolversi della situazione in Medio Oriente, confidiamo che il Governo stia facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza del personale italiano dispiegato nell’area.

Tuttavia, riteniamo necessario evidenziare un’importante carenza: manca ancora un riconoscimento concreto della specificità dell’Esercito Italiano. A fronte di crescenti rischi operativi e di una sempre maggiore responsabilità nelle missioni all’estero, non si registrano iniziative mirate a valorizzare economicamente i militari.

Inoltre, in linea con quanto recentemente sottolineato dal Ministro della Difesa Guido Crosetto, riteniamo fondamentale che i nostri soldati si concentrino sulla Difesa del territorio e dei confini nazionali. La sicurezza delle città, invece, dovrebbe essere affidata interamente alle Forze di Polizia, che meglio rispondono a tale compito: solo così potremo garantire un’efficace distribuzione delle risorse e una maggiore attenzione alla missione primaria delle Forze Armate.