Il bonus defiscalizzazione riconosciuto per il periodo d’imposta 2023 – che come da consuetudine dovrebbe essere pagato nel mese di febbraio – sarà più alto rispetto all’importo dell’ultima tornata (491 euro).
Un bonus tanto caro a noi di ASPMI in quanto è dimostrazione della serietà che c’è alla base di questa sigla sindacale. Ci preme ricordare, infatti, che se oggi il personale con un reddito inferiore a 30.208 euro può godere di una riduzione dell’imposta che a inizio di ogni anno si traduce in un rimborso (che per il periodo d’imposta 2023 può arrivare a 571 euro) è per gran parte merito di chi ASPMI l’ha fondata.
Bonus defiscalizzazione, un po’ di storia
Più volte ci è capitato di ascoltare il parere di colleghi scettici riguardo al sindacato in quanto delusi dall’operato della rappresentanza. A tal proposito, oltre a far notare che le differenze tra l’una e l’altra sono notevoli in quanto il sindacato dispone di strumenti che prima non esistevano, ci preme sottolineare che la Rappresentanza ha comunque raggiunto dei risultati importanti, come appunto l’approvazione della Legge n. 46 del 2022 che ha portato alla nascita delle associazioni sindacali a carattere militare.
Un altro traguardo è quello raggiunto con il riconoscimento del bonus in oggetto: durante la stesura del riordino dei ruoli, infatti, i fondatori di questa sigla sindacale, gli allora delegati Co.Ce.R. Francesco Gentile e Leonardo Mangiulli, si sono battuti affinché venisse introdotta una misura volta a tutelare i redditi più bassi – quei militari con poca anzianità in parte esclusi dai vantaggi del riordino – riuscendo a portare a casa un risultato dagli importanti risvolti economici.
Cos’è il bonus defiscalizzazione
Come previsto dall’articolo 45, comma 2, del decreto legislativo n. 95 del 29 maggio 2017, a partire dal periodo d’imposta 2018 a coloro che hanno un reddito inferiore a 28.000 euro – innalzato a 30.208 euro in seguito ai rinnovi di contratto – viene riconosciuto uno sgravio fiscale che riduce l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), nonché le addizionali regionali e comunali, dovuta sul trattamento accessorio. In sede di conguaglio il personale interessato viene così rimborsato di tutte – o di una parte – le imposte versate sui trattamenti accessori nell’anno precedente a quello di erogazione.
A quanto ammonta
Il rimborso avviene fino a capienza ma entro un certo limite che varia di anno in anno in base alle risorse a disposizione e al numero di militari interessati. A tal proposito, noi di ASPMI possiamo anticiparvi che quest’anno il bonus defiscalizzazione garantirà un rimborso fino a 571 euro.
Quando viene pagato
Ad averne diritto sarà il personale in costanza di servizio nel 2024 per i servizi resi nel 2023, con reddito fino a 30.208 euro. Il pagamento dovrebbe – ma ve ne daremo certezza in un secondo momento – rispettare le scadenze dello scorso anno, con il bonus defiscalizzazione per il periodo d’imposta corrente, che va dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023, che dovrebbe essere pagato a febbraio 2024.