La sicurezza non è mai troppa quando si affrontano determinati temi: ecco perché ASPMI ha chiesto delucidazioni allo Stato Maggiore dell’Esercito in merito alla certificazione di malattia da presentare nei giorni festivi e non lavorativi.
Come previsto da normativa, infatti, quando il militare si assenta per malattia a ridosso di una giornata non lavorativa, o comunque un festivo, non deve presentare un ulteriore certificato per queste giornate. Così come previsto per ogni genere di lavoratore, infatti, è sufficiente la certificazione del medico con cui viene indicato il periodo di assenza, a patto ovviamente che questo comprenda anche le suddette giornate.
Pensiamo ad esempio a un lavoratore che si assenta tre giorni prima di Natale con il medico che nel certificato indica una prognosi di una settimana: di certo non sarà necessario produrre un’ulteriore certificazione per il periodo festivo.
Semmai un nuovo certificato sarebbe necessario nel caso in cui al termine del periodo di prognosi il lavoratore non risulta essere ancora guarito: in tal caso potrà, rivolgendosi sempre al medico curante, chiedendo di concedere un ulteriore periodo di malattia attraverso un’ulteriore certificazione.
E ricordiamo che per il personale delle Forze Armate non si applica la presunzione per cui quei giorni festivi che si collocano fra due periodi di assenza per malattia fruiti senza interruzione vanno compresi nel computo della durata del periodo di assenza per malattia. Le uniche giornate da considerare, quindi, sono quelle indicate nel certificato.
Il problema della certificazione richiesta per i giorni festivi e non lavorativi non compresi nel certificato
Fin qui nessun dubbio. Tuttavia, il personale necessita di un chiarimento – prontamente richiesto da ASPMI – per porre fine a situazioni che a oggi non sembrano basare su alcun appiglio normativo. Nello specifico, la questione oggetto della lettera inviata allo SME riguarda diversi militari a cui è stato richiesto dai rispettivi Comandi un doppio invio di certificato medico a ridosso di giornate non lavorative e festive, pur con diagnosi differenti, così da “coprire” anche le giornate festive e non lavorative che precedono l’invio dell’ulteriore certificato medico.
Facciamo un esempio: un militare invia il certificato del proprio medico curante per le giornate che intercorrono dal martedì al venerdì e successivamente, anche per altra diagnosi, invia una nuova certificazione medica dal lunedì successivo fino al mercoledì: ebbene, i Comandi pretendono che ci sia un ulteriore certificato medico per le giornate del sabato e della domenica. Come anticipato sopra, però, per le Forze Armate non si applica la presunzione per cui tali giornate, pur comprese tra due periodi di malattia, sono da considerare comprese negli stessi.
A tal proposito, ASPMI si chiede qual è la ragione di tale richiesta, fermo restando quanto ribadito sopra ossia che per le Forze Armate vanno computati nella malattia i soli giorni indicati nel certificato.
Si tratta, a nostro avviso, di richieste assurde e illogiche, in quanto portano il medico di base – a cui si chiede di certificare una malattia in giornate non lavorative o in giornate in cui effettivamente il militare non aveva alcuna sintomatologia – ad andare contro le regolamentazioni previste dalla legge.
Per questo motivo abbiamo fatto appello allo Stato Maggiore dell’Esercito affinché possa fare definitivamente chiarezza, oltre a porre in essere una pronta ed efficace soluzione a questa problematica. Vi terremo aggiornati non appena ci saranno sviluppi a riguardo.