L’ultimo testo della Legge di Bilancio 2025, con l’articolo 34, introduce modifiche sostanziali al congedo parentale, chiarendo finalmente l’effettiva durata dei mesi retribuiti all’80% anziché al consueto 30%.
In particolare, l’articolo 34 del Decreto Legislativo 151/2001 è stato aggiornato in modo da permettere a ciascun genitore di accedere a tre mesi complessivi di congedo parentale retribuito all’80%, anziché limitarsi a due mesi come avveniva fino a quest’anno. Allo stesso tempo viene scongiurata la riduzione del secondo mese al 60% come era stato previsto dalla scorsa manovra, mantenendo quindi l’80% per un totale di tre mensilità.
Questo beneficio si applica fino al sesto anno di vita del bambino e può essere suddiviso in alternativa tra i genitori: entrambi possono infatti usufruire della misura, ma senza superare il limite massimo dei tre mesi complessivi.
Chiarimenti sul congedo per il personale delle Forze Armate
Nel caso del personale delle Forze Armate, il Ministero della Difesa, dopo diversi confronti con ASPMI e altre associazioni sindacali, ha chiarito solo nelle scorse settimane un punto essenziale: la maggiorazione al congedo parentale all’80% si applica soltanto ai giorni eccedenti la licenza straordinaria retribuita al 100%. Per questo motivo, nel 2024 su due mesi di congedo retribuiti all’80% sono stati effettivamente riconosciuti solo 15 giorni, mentre i restanti rientravano nella licenza straordinaria.
Con l’aggiunta del terzo mese retribuito all’80% stabilito dalla Legge di Bilancio 2025, ci aspettiamo quindi che l’Amministrazione si adegui immediatamente alla nuova normativa, consentendo al personale delle Forze Armate di beneficiare di un totale di 45 giorni di congedo parentale retribuito all’80% anziché i 15 giorni attualmente previsti.
Condizioni per l’accesso al congedo maggiorato
È importante sottolineare che questa maggiorazione è valida esclusivamente per i figli fino al sesto anno di età.
Inoltre, per poter usufruire dei tre mesi di congedo maggiorato, è necessario che il rientro dal congedo di maternità sia avvenuto dopo il 1° gennaio 2023.
È fondamentale poi ricordare che questa nuova normativa, pur introducendo una maggiorazione nella percentuale di retribuzione, non modifica la durata totale del congedo parentale. Rimane quindi invariato il limite massimo di 9 mesi di congedo parentale indennizzabile, con un massimo di 6 mesi per ciascun genitore fino ai 12 anni di vita del figlio. Questo limite complessivo si applica indipendentemente dalla percentuale di retribuzione prevista per ciascun mese di congedo.
L’impegno di ASPMI per l’applicazione corretta della norma
Come ASPMI, stiamo già lavorando affinché, una volta approvata definitivamente la Legge di Bilancio, non vi siano errori o ritardi nell’applicazione della nuova normativa.
La nostra priorità è assicurare che tutto il personale dell’Esercito che soddisfa i requisiti richiesti possa usufruire dell’intero mese aggiuntivo di congedo retribuito all’80% riconosciuto dalla manovra di bilancio. Siamo pertanto in costante dialogo con l’Amministrazione per evitare interpretazioni restrittive e garantire una corretta attuazione di quanto previsto dalla legge.