Il dibattito riguardante l’applicabilità del mese di congedo parentale retribuito all’80% anche nei confronti del personale militare è al centro dell’attenzione, poiché la Rete sindacale militare, di cui ASPMI fa parte, ha inviato una lettera al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, per sollecitare una risposta in merito a questa delicata questione.
Sono scesi in campo, quindi, i sindacati che insieme rappresentano la maggioranza del comparto Difesa e Sicurezza: Carabinieri, Esercito, Marina, Aeronautica sono uniti per chiedere che un chiaro diritto riconosciuto dalla legge di Bilancio 2023 venga considerato come tale anche dalla Funzione Pubblica.
Congedo parentale all’80%, il contesto normativo
Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023, sono state introdotte molte misure a sostegno del reddito delle famiglie, tra cui un importante variazione riguardante il congedo parentale.
Nel dettaglio, l’articolo 1, comma 359, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di Bilancio 2023) ha previsto l’elevazione della retribuzione del congedo parentale dal 30% all’80% per la durata massima di un mese e fino al sesto anno di vita del bambino.
Tale provvedimento è stato accolto positivamente poiché rappresenta un passo significativo verso una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e familiare.
Tuttavia, è emersa una controversia riguardante l’interpretazione di questa agevolazione nel contesto del personale militare. Nonostante l’Inps abbia fornito chiarimenti in merito, affermando che la misura si applica a tutti i genitori lavoratori senza distinzione tra settore pubblico e privato, alcune interpretazioni – tra cui quella recente della Funzione Pubblica, interpellata sull’argomento da ASPMI – sembrano suggerire che il congedo parentale all’80% potrebbe non essere applicabile al personale delle Forze Armate, in quanto questo godrebbe già di un trattamento di maggio favore (visti i 45 giorni retribuiti al 100%).
Il Ministro della Difesa è chiamato a intervenire al più presto
In risposta a questa situazione, i sindacati più rappresentativi del comparto Difesa e Sicurezza hanno unito le forze e scritto una lettera al Ministro della Difesa, sottolineando la necessità di garantire la piena applicabilità del congedo parentale all’80% anche al personale militare.
La lettera ha posto l’attenzione sulla normativa presente nel Codice di Ordinamento Militare, la quale estende l’applicazione delle disposizioni in materia di maternità e paternità a tutto il personale delle Forze Armate e Forze di Polizia.
La rete sindacale militare ci tiene a precisare che, contrariamente a possibili interpretazioni divergenti, non esistono trattamenti di favore simili riguardo al congedo parentale nel comparto Difesa e Sicurezza tali da poter giustificare un’esclusione del personale militare dal beneficio dell’80% di retribuzione durante il primo mese di assenza.
Pertanto, ha chiesto un intervento autorevole del Ministro della Difesa per confermare e garantire la parità di diritti e trattamento per tutti i genitori lavoratori, indipendentemente dal settore di impiego.
Congedo parentale all’80%, siamo vicini alla svolta?
L’interesse e la mobilitazione dei sindacati più rappresentativi del comparto Difesa e Sicurezza, come ASPMI, mettono in luce l’importanza di questa questione e la necessità di un chiarimento tempestivo da parte delle autorità competenti.
Spetta ora al Ministro della Difesa fornire una risposta definitiva su questo delicato tema, che incide direttamente sulla vita di molte famiglie del personale in divisa.