Crolla il tetto della Caserma “De Dominicis”, l’ammodernamento delle infrastrutture militari non può più essere rinviato

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Nella Caserma “De Dominicis” di Treviso, sede del 184° Battaglione Sostegno TLC “Cansiglio”, una parte del tetto è crollata improvvisamente, fortunatamente senza causare feriti. Un episodio che, seppur privo di conseguenze drammatiche, mette ancora una volta in luce la fragilità delle infrastrutture militari italiane nonché l’assenza, o comunque il ritardo, di interventi di messa in sicurezza nonostante segnalazioni puntuali e reiterate.

Il Comandante del reparto, infatti, aveva più volte segnalato le criticità strutturali dell’edificio, richiedendo la messa in sicurezza della struttura. Tuttavia, quelle richieste sono rimaste inascoltate e oggi siamo costretti a parlare dell’inevitabile: un crollo che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia.

Come ASPMI non possiamo che denunciare l’inerzia amministrativa che espone il personale militare a rischi inaccettabili. Non si può continuare a ignorare lo stato fatiscente di molte caserme e strutture logistiche che spesso non garantiscono nemmeno i requisiti minimi di sicurezza. Quanto successo deve rappresentare un campanello d’allarme definitivo: non si può più aspettare.

Il crollo avvenuto è il simbolo di un problema strutturale che affligge gran parte del patrimonio immobiliare della Difesa. E in un momento in cui l’Europa intera discute dell’aumento delle spese militari, l’Italia ha l’occasione – e il dovere – di dimostrare che quei fondi non sono solo numeri sui bilanci, ma investimenti reali per la dignità, la sicurezza e l’efficienza del Comparto.

È necessario che una parte significativa di queste risorse venga destinata all’ammodernamento delle infrastrutture: i militari non possono essere chiamati a operare in edifici pericolanti, in condizioni non degne del servizio che rendono al Paese.

Le parole, da sole, non bastano più. Servono azioni puntuali, investimenti strutturati e un piano strategico nazionale che ponga la sicurezza del personale al centro delle priorità. Il crollo alla “De Dominicis” non può essere archiviato come un incidente isolato: è il simbolo di un sistema che ha bisogno di riforme che non possono più aspettare. La sicurezza non è negoziabile: ora tocca alla politica dimostrare che le parole “difesa comune” e “maggiore spesa” non sono vuote dichiarazioni, ma l’inizio di una nuova consapevolezza.