Tra le Forze Armate c’è molta attesa riguardo all’applicazione da parte di NoiPa di alcune novità che incideranno direttamente sugli importi degli stipendi netti e lordi.
In particolare, dopo l’addio allo sgravio contributivo Ivs, che interessava i redditi fino a 35.000 euro (il requisito era valutato mensilmente, considerando la soglia di 2.692 euro lordi), si attende l’applicazione delle nuove regole sul taglio del cuneo fiscale come previste dalla Legge di Bilancio 2025, le quali interessano coloro che hanno un reddito fino a 40.000 euro. Nel frattempo si guarda anche all’adeguamento degli stipendi lordi sulla base delle nuove tabelle previste dal rinnovo di contratto (per il triennio 2022-2024), con il contestuale arrivo degli arretrati per il 2024 e le prime mensilità del 2025.
A marzo (mese in cui per alcuni volontari c’è stata una netta decurtazione dello stipendio come abbiamo già avuto modo di spiegare qui) non c’è niente di tutto questo. L’iter per il rinnovo di contratto, infatti, non è stato ancora completato non permettendo a NoiPa di procedere all’adeguamento, mentre per quanto riguarda le nuove regole sul taglio del cuneo fiscale manca ancora qualche passaggio.
Ma cosa succederà ad aprile? Dalle indiscrezioni raccolte da noi di ASPMI sembra che potrebbero esserci novità positive almeno per quanto riguarda il cuneo fiscale, mentre per il contratto ci sarà ancora da attendere. Ma nel frattempo ad aprile si aggiungerà una nuova indennità di vacanza contrattuale, maggiorata come previsto dall’ultima Legge di Bilancio.
Cosa c’è in busta paga ad aprile
Ribadiamo che neppure ad aprile ci dovrebbe essere l’adeguamento delle tabelle stipendiali in base a quanto stabilito dall’ultimo rinnovo. Il nuovo contratto d’altronde non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale e per quanto l’iter stia andando avanti – nei giorni scorsi il Governo Meloni ha deliberato l’approvazione delle ipotesi di accordo sindacale – difficilmente verrà completato in tempo per permettere a NoiPa di riconoscere aumenti e arretrati già nel mese di aprile.
Ciò significa che ad aprile continuerà a essere erogato l’anticipo del rinnovo di contratto 2022-2024 attraverso la maggiorazione dell’indennità di vacanza contrattuale, portata dallo 0,5% al 3,35%. Nel dettaglio, nel cedolino la trovate indicata sotto due distinte voci:
- IVC 2022-2024, pari allo 0,5% dello stipendio lordo;
- anticipo del rinnovo contrattuale 2022-2024 pari al 2,85% dello stipendio lordo.
A queste si aggiungerà da aprile anche l’indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2025-2027, che sulla base di quanto disposto dall’ultima manovra sarà pari allo 0,6% (anziché allo 0,3% come solitamente previsto) dello stipendio lordo. Da luglio poi questa passerà all’1%.
La buona notizia è che lato cuneo fiscale aprile potrebbe essere il mese giusto per l’applicazione delle nuove regole che ricordiamo prevedono per i redditi compresi tra 20.000 e 32.000 euro l’aumento di 1.000 euro l’anno per la detrazione per redditi da lavoro dipendente, riducendo così l’Irpef prevista.
Per i redditi compresi tra 32.000 e 40.000 euro, invece, i 1.000 euro si riducono progressivamente attraverso l’applicazione della seguente formula: 1.000 * [(40.000 – 35.000)]/8.000. Ad esempio, per un reddito di 30.000 euro l’aumento netto è di circa 83 euro al mese, mentre per chi ne prende 35.000 euro si scende a circa 52 euro.
Contestualmente verranno riconosciuti anche gli arretrati per le mensilità di gennaio, febbraio e marzo.
Va detto comunque che questo ritardo aiuterà NoiPa ad avere maggiore chiarezza su qual è il reddito presunto dell’amministrato per il 2025, potendo così applicare l’agevolazione corretta. A differenza dello sgravio contributivo, il cui possesso dei requisiti veniva valutato mensilmente, infatti, per i requisiti del taglio del cuneo fiscale si guarda all’intero anno, con il rischio quindi che aumenti intervenuti nel corso del 2025 possano influenzare la valutazione preliminare.