In Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 233 del 5 ottobre 2023 è stato pubblicato il testo del Decreto recante “disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’Interno”.
Prendiamo atto che il Governo Meloni non ha ascoltato le richieste del personale dell’Esercito, “dimenticando” di stanziare le risorse necessarie per permettere al personale dell’Esercito Italiano impiegato nell’Operazione Strade Sicure di poter svolgere il proprio servizio nelle migliori condizioni possibili.
Adesso confidiamo che sia il Parlamento a compiere un atto dovuto nei confronti dei militari, non solo per quei 400 soldati in più che l’articolo 9 del provvedimento in oggetto impiega per la “tutela delle principali infrastrutture ferroviarie” ma per tutti coloro che in questi anni hanno fatto sì che l’Operazione Strade Sicure diventasse la prima soluzione a cui la politica attinge nel caso in cui serva potenziare la sicurezza interna del Paese.
Operazione Strade Sicure, c’è un prezzo da pagare
Nel testo ufficiale del provvedimento vengono confermate tutte le nostre anticipazioni:
- in favore dei 400 militari impiegati in più nell’Operazione Strade Sicure vengono stanziate solamente le risorse per riconoscere l’indennità omnicomprensiva, come prevista da normativa e nell’importo mai aggiornato dal 2008;
- per le Forze di Polizia (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria) viene stanziato un fondo nel quale confluiranno le risorse risparmiate dalle assunzioni programmate ma non effettuate;
- per le Forze di Polizia e per i Vigili del Fuoco è autorizzata la spesa complessiva di 5 milioni di euro per l’anno 2023 e di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2030 da destinare all’acquisto e il potenziamento dell’armamento speciale per il contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo internazionale nonché per il finanziamento di interventi per il settore motorizzazione, armamento, di acquisto e di manutenzione straordinaria e adattamento di strutture.
Di fatto, il Governo giustamente si è preoccupato di stanziare le risorse necessarie per far fronte ai maggiori impegni connessi all’eccezionale afflusso migratorio a cui sono chiamati ad assolvere le Forze di Polizia, salvo poi dimenticarsi di avere la stessa attenzione nei confronti dei militari dell’Esercito Italiano.
Cosa chiediamo
Adesso il Decreto passerà all’esame parlamentare per la conversione definitiva: qui ci attendiamo una chiara dimostrazione da parte della politica, quello stanziamento di risorse necessario per fare in modo che lo Stato Maggiore dell’Esercito possa provvedere a risolvere i problemi che ormai da anni gravano sulle spalle del personale in servizio con l’Operazione Strade Sicure.
Serve trovare una sistemazione migliore per l’alloggio dei militari, visto che oggi le strutture sono fatiscenti e non è neppure possibile riposare visto il sovraffollamento, oltre ad assicurare un adeguato monte ore per lo svolgimento degli straordinari da retribuire a chi senza mai lamentarsi si è messo a disposizione del Paese. A ciò vanno aggiunti mezzi idonei ed efficienti per garantire al meglio il servizio di sicurezza ai cittadini.
Chiediamo al Governo, dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Ministro della Difesa Guido Crosetto, di avere nei nostri confronti la stessa attenzione che viene manifestata nei confronti degli altri comparti: non serve a nulla pubblicizzare sui social network interventi per la tutela dei territori se lo si fa alle spalle dei militari.