Defiscalizzazione in busta paga a febbraio, ecco per chi

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In estate vi abbiamo informato della pubblicazione del decreto relativo al bonus fiscalizzazione, confermato anche per il 2024. È una misura che sta molto a cuore ad ASPMI e al Segretario generale Francesco Gentile, il quale è stato il principale sostenitore della sua introduzione con il provvedimento di riordino dei ruoli, a dimostrazione che la dedizione e la professionalità ripagano, consentendo di arrivare a misure concrete per le esigenze del personale con obiettivi realistici. 

La riduzione dell’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) e delle addizionali regionali e comunali si traduce in un risparmio massimo complessivo di 610,50 euro. La detrazione si applica sull’imposta lorda applicata al trattamento accessorio, comprensivo delle indennità fisse e continuative. L’eventuale eccedenza viene invece applicata sui redditi a tassazione separata. Si tratta in ogni caso di soldi in più per far fronte alle esigenze personali e familiari, soprattutto perché l’importo viene corrisposto in un’unica soluzione in sede di conguaglio

La defiscalizzazione per il personale delle Forze Armate sarà quindi nella busta paga di febbraio 2025, per chi rispetta i requisiti ovviamente. 

Come ASPMI nel frattempo continuiamo a sostenere l’aumento del reddito per accedere alla misura, così da allargare la platea di beneficiari, come d’altronde abbiamo fatto nelle trattative per il rinnovo di contratto. Oltre al tangibile aspetto economico, la defiscalizzazione riconosciuta alle Forze Armate e di Polizia contribuisce alla valorizzazione della specificità di stato e di impiego del personale, in modo del tutto compatibile con le risorse a nostra disposizione. 

Chi ha diritto alla defiscalizzazione

Il diritto alla defiscalizzazione dipende da un requisito economico e da uno professionale. Il beneficio fiscale spetta infatti al militare che: 

  • abbia percepito nell’anno 2023 un reddito da lavoro dipendente non superiore a 30.208,00 euro (che potete verificare al punto 1 o 2 della Certificazione unica 2024);
  • sia stato in costanza di servizio alla data del 1° gennaio 2024. Viene dunque escluso il personale che pur avendo prestato servizio nel corso del 2023 si è congedato prima del 1° gennaio 2024. Ricordiamo che invece la sanzione disciplinare della sospensione non incide negativamente sulla “costanza del servizio”, quindi il militare mantiene comunque il diritto alla defiscalizzazione.

L’importo sarà riconosciuto automaticamente ai militari che ne hanno diritto e comunque specificato nella Certificazione unica 2025 – relativa ai redditi del 2024 – quando sarà disponibile nell’area personale di NoiPa. I militari potranno quindi verificare al punto 384 della CU2025 l’importo fruito (oppure al punto 516 se il beneficio fiscale viene applicato sui redditi a tassazione separata). Al punto 385 della stessa dichiarazione troverete invece l’eventuale importo non fruito; in tal caso, sarà necessario presentare la dichiarazione dei redditi per recuperarlo. Ricordiamo in proposito il nostro servizio dedicato di assistenza fiscale, gratuito per tutti i tesserati.

Gli importi del bonus fiscale

Come anticipato, la riduzione dell’imposta lorda sul trattamento economico accessorio, in cui si includono le indennità di natura fissa e continuativa, arriva fino a 610,50 euro. La parte di detrazione che, nell’eventualità, non dovesse trovare capienza sull’imposta lorda sarà fruita come detrazione dell’imposta dovuta sulle medesime retribuzioni assoggettate all’aliquota a tassazione separata. In quest’ultimo caso, la detrazione sarà indicata al punto 516 della CU2025. 

La somma complessiva presente nel cedolino di febbraio, tuttavia, terrà conto di debiti o crediti presenti nel conguaglio fiscale di fine anno. L’importo aggiuntivo in busta paga potrebbe pertanto risultare più basso oppure più alto di quanto spettante per la defiscalizzazione. Quest’ultima resta in ogni caso cumulabile con le detrazioni per il lavoro dipendente e il trattamento integrativo (ex bonus Renzi).