In questi giorni il dibattito sugli aumenti stipendiali legati al rinnovo del contratto delle Forze Armate è al centro dell’attenzione. Si tratta di una questione cruciale per il personale, poiché l’impatto sulle retribuzioni incide direttamente sulle loro tasche e sul bilancio familiare. Tuttavia, è essenziale affrontare l’argomento con trasparenza e senza creare false aspettative.
Come ASPMI, ad esempio, ci dissociamo da chi pubblica cifre non verificate solo per attirare attenzione o supportare posizioni personali. Fornire dettagli netti sui nuovi importi stipendiali per ogni grado e qualifica in questa fase potrebbe risultare prematuro e in molti casi errato. Questo perché il passaggio dallo stipendio lordo al netto dipende da numerosi fattori, che variano anche a seconda del contesto personale e familiare dei militari.
Inoltre ci preme smentire categoricamente le voci secondo cui ci siano soldi percepiti dai militari in questo triennio che devono essere restituiti. Non è assolutamente così, come trovate spiegato di seguito.
Le variabili che influenzano il netto
Le differenze tra lo stipendio lordo e netto dipendono da elementi come:
- Regione di residenza, in quanto cambia la misura delle addizionali regionali e comunali;
- Nuove regole sul cuneo fiscale, che dal 1° gennaio 2025 introdurranno maggiori detrazioni.;
- Detrazioni per familiari a carico, che possono ridurre ulteriormente il carico fiscale.
- Sgravi contributivi per le donne con due o più figli, una misura che incide sul netto percepito riducendo l’ammontare dei contributi dovuti.
In questo contesto, parlare di importi netti universali sarebbe fuorviante. Per questo motivo, abbiamo scelto di pubblicare esclusivamente una tabella con gli importi lordi, in modo da garantire un’informazione chiara e attendibile.
Possiamo comunque dire che In media, dai nostri calcoli, l’aumento netto per un Graduato si aggira intorno ai 100 euro, con variazioni che possono portare l’importo anche leggermente sopra questa soglia, a seconda delle situazioni personali. Ricordiamo che i gradi superiori avranno aumenti proporzionalmente più elevati, ma anche in questo caso le variabili individuali incidono sensibilmente. Di seguito la tabella con gli importi lordi:
Quando aumentano stipendi?
Il nostro impegno è rivolto a garantire che gli stipendi aggiornati al 1° gennaio 2024 vengano erogati entro febbraio 2025, permettendo al personale di godere degli incrementi il prima possibile.
Per i volontari, la situazione è più complessa. Questi militari hanno diritto a una percentuale degli aumenti spettanti al grado iniziale dei volontari in servizio permanente. Tuttavia, l’erogazione degli incrementi richiede l’emanazione di un apposito decreto attuativo. Di conseguenza, l’arrivo degli aumenti e degli arretrati per questa categoria potrebbe slittare alla primavera 2025.
Nessun importo da restituire
Concludiamo specificando quanto detto prima: ci preme smentire in maniera categorica la voce secondo cui ci siano soldi che i militari dovranno restituire. Non è assolutamente così, come è bene ricordare facendo un riepilogo di come il Governo ha provveduto a finanziare il rinnovo di contratto in questo ultimo triennio.
Partendo dalla legge di Bilancio per il 2022 quando semplicemente vennero stanziate le risorse per il pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale (che è bene ricordare è da considerare come un anticipo del rinnovo), per poi arrivare alla legge di Bilancio per l’anno successivo con il quale vennero riconosciute due diverse misure utili a riconoscere un anticipo di quello che sarebbe stato l’aumento riconosciuto per l’anno 2023:
- l’incremento dell’1,5% dello stipendio per tutto il 2023;
- l’una tantum riconosciuto a dicembre 2023 pari al pagamento dell’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale pagata lo stesso anno, incrementata di 6,7 volte.
Queste due voci sono quindi da considerare come parte integrante del contratto già firmato, come un anticipo già pagato. Niente che va però restituito come invece chi va raccontando distorcendo quella che è la realtà dei fatti.