L’impiego di militari nell’Operazione Strade Sicure è sempre più cospicuo, oggi destinato a crescere ulteriormente per l’anno giubilare. Non possiamo che apprezzare il riconoscimento del lavoro dell’Esercito Italiano, anche questa volta chiamato a servizio della sicurezza per un evento di rilevanza mondiale e con mansioni di grande delicatezza. Allo stesso tempo, chiediamo che ciò non vada a discapito del personale, pensando soprattutto alle difficoltà alloggiative. In tal proposito, ASPMI ha scritto al Comando delle Forze Operative Terrestri per definire con maggiore precisione le nostre preoccupazioni e sollecitare gli interventi necessari.
Avevamo già anticipato la questione nel confronto con il Comandante del COMFOTER, il Generale Gaetano Zauner, che si è dimostrato molto attento ai problemi del personale e disponibile ad agire per la loro risoluzione. In quell’occasione avevamo avanzato anche la richiesta di un tavolo tecnico dedicato all’Operazione Strade Sicure, in cui la nostra sigla sindacale non interverrebbe in merito alle condizioni operative, bensì ovviamente alle misure di tutela del personale. Continuando il nostro impegno abbiamo dunque evidenziato le criticità e formalizzato la nostra richiesta, al fine di garantire ai militari impegnati in Strade Sicure condizioni dignitose e vivibili. L’intervento deve essere rapido per impedire che l’impegno per il Giubileo 2025 arrechi ulteriori disagi ai militari interessati.
Giubileo 2025 e Operazione Strade Sicure: adeguare gli alloggi
Come ASPMI siamo sempre attenti alle condizioni di lavoro di tutti i militari, ovviamente compresi coloro che sono impegnati nell’Operazione Strade Sicure. Ci siamo quindi impegnati per predisporre un supporto adeguato viste le difficoltà sopportate dal personale, immaginando le ulteriori criticità che avrebbe portato l’anno giubilare. Ancor prima dell’apertura ufficiale del Giubileo abbiamo chiesto attenzione per le condizioni alloggiative dei militari, esprimendo tutta la nostra solidarietà al Generale al Generale di Brigata Giuseppe Diotallevi, a capo dell’Operazione Strade Sicure del Reggimento Lazio-Abruzzo, che si sta impegnando duramente per trovare soluzioni alloggiative consone.
Il problema è che le strutture non sono abbastanza e quelle disponibili sono a dir poco inadeguate. Sia presso gli apprestamenti militari sia presso gli apprestamenti civili gli alloggi, che restano gravemente insufficienti, sono notoriamente inadeguati. Servono interventi massicci per rendere le strutture idonee a ospitare i militari, senza lederne ulteriormente il benessere psicofisico. Il personale militare viene così colpito nella dignità, oltre che nel diritto al riposo e a beni primari come l’acqua calda. Un problema gravissimo che siamo certi di poter risolvere collaborando attivamente. È stata quindi nostra cura informare il Comando delle Forze Operative Terrestri, chiedendo contestualmente l’istituzione di un board per discutere delle difficoltà alloggiative, amministrative e logistiche.
In quanto APCSM non siamo direttamente competenti riguardo a questo tipo di Operazioni, ma siamo doverosamente coinvolti in tutto ciò che riguarda il benessere del personale e le condizioni di lavoro. Un tavolo tecnico ad hoc ci permetterebbe di sottolineare in modo preciso i problemi sopportati dai militari, grazie al continuo dialogo con il personale, e collaborare per trovare soluzioni effettive, concrete e di rapida attuazione. Anche perché, come purtroppo avevamo anticipato, stanno già emergendo altre difficoltà per il personale impiegato nella Capitale.
Considerando l’ingente impegno richiesto e l’intensificarsi delle misure di sicurezza non possiamo permetterci di perdere altro tempo. Il piano di sicurezza varato dal Questore di Roma, in base alle indicazioni del ministero dell’Interno Matteo Piantedosi e del Capo della Polizia, vede infatti un ruolo cruciale per i militari dell’Esercito Italiano. Pattugliamenti mobili e controlli anti-terrorismo li vedono impiegati presso tutte le aree ad alta frequentazione, comprese le stazioni della metropolitana, e di interesse turistico-religioso, passando dalla Basilica di San Pietro ai percorsi di pellegrinaggio. Il riconoscimento della professionalità dei militari è certamente un aspetto positivo, tenuto conto anche che le 150 pagine del piano di sicurezza derivano dal lungo lavoro collettivo svolto nel Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto di Roma supportato dai tavoli tecnici in Questura. Il compito fondamentale del personale militare deve tuttavia potersi svolgere in condizioni decorose, cominciando proprio dalle sistemazioni abitative.