Con il Decreto Immigrazione è stato fatto un primo passo verso il riconoscimento di una maggior tutela per le Forze Armate e di Polizia, grazie allo stanziamento di risorse da destinare al potenziamento e al finanziamento di interventi diretti all’ammodernamento, al supporto logistico, all’acquisto di beni e servizi nel settore dell’equipaggiamento, dell’armamento, degli strumenti telematici e di innovazione tecnologica, nonché all’acquisto, alla manutenzione all’adattamento di mezzi, infrastrutture e impianti.
Tuttavia, come già successo in passato, nei confronti delle Forze Armate lo stanziamento è limitato rispetto a quanto spettante alle Forze di Polizia: non solo, infatti, le risorse dovranno essere suddivise anche con l’Arma dei Carabinieri, e a oggi non è chiaro con quali criteri, ma saranno anche limitate agli anni 2023, 2024 e 2025 (mentre per gli altri Comparti si andrà avanti fino al 2030).
Per noi dell’Esercito Italiano, quindi, il Decreto Immigrazione – con il quale ricordiamo viene anche aumentato il contingente per l’Operazione Strade Sicure – rappresenta solamente una vittoria parziale, tra l’altro merito della pressione fatta dallo Stato Maggiore dell’Esercito visto che le Forze Armate erano persino escluse dalla bozza del provvedimento.
Sindacati militari, urge un confronto con il Governo Meloni
A tal proposito, come ASPMI riteniamo che nei confronti dell’Esercito Italiano debba esserci una maggiore attenzione e non mancherà occasione per farlo presente al Governo Meloni.
A tal proposito, confidiamo che arrivi presto un confronto: d’altronde, proprio in queste ore è stato annunciato un incontro tra il Presidente del Consiglio, i Ministri competenti e i sindacati rappresentativi del comparto, al fine di discutere di un provvedimento che arriverà in Consiglio dei Ministri i primi di novembre, all’interno del quale ci saranno misure di carattere economico, ordinamentale e di tutela degli appartenenti al comparto Sicurezza e Difesa.
I sindacati delle Forze di Polizia non rappresentano le Forze Armate
Prima di esprimere un giudizio riguardo all’incontro vogliamo capire come si muoverà il Governo Meloni: verranno chiamati anche i sindacati militari? Oppure si intende fare un confronto con i soli sindacati di Polizia che di certo non rappresentano le Forze Armate? In tal caso c’è il rischio che si ripeta la storia per cui i sindacati delle Forze di Polizia riusciranno a spingere il Governo verso decisioni in favore del loro comparto, il che sarebbe inaccettabile specialmente alla luce dell’approvazione della Legge n. 46 del 2022 che istituisce le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari.
Ci aspettiamo quindi di essere presi in considerazione per la convocazione, poiché bisognerà discutere di un provvedimento nel quale dovrà esserci ampio spazio riservato alla risoluzione delle problematiche che da troppo tempo ormai caratterizzano il lavoro dell’Esercito Italiano.