Giovedì 13 marzo, il nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, ha incontrato le Associazioni sindacali rappresentative del personale militare di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri. L’incontro, di carattere conoscitivo, ha posto le basi per un dialogo costante, volto a tutelare i diritti e il benessere del personale della Difesa tracciando un percorso che confidiamo possa essere duraturo ed efficace.
Durante il suo intervento, il Generale Portolano ha sottolineato le sfide che l’attuale scenario internazionale impone alle Forze Armate. Con l’Europa impegnata in una fase di rafforzamento della propria postura difensiva e con ingenti investimenti in nuovi sistemi d’arma, emerge con forza la necessità di un equilibrio tra il rinnovamento tecnologico e la valorizzazione del personale. Parole che non possiamo che condividere: come ASPMI, d’altronde, abbiamo più volte ribadito che nessun avanzamento tecnologico può prescindere dalla tutela di chi, ogni giorno con sacrificio, indossa la divisa giurando di servire il Paese. Per questo motivo siamo d’accordo con il Generale Portolano ritenendo che gli investimenti devono riguardare non solo i mezzi, ma anche le donne e gli uomini delle Forze Armate, i quali rappresentano il cuore pulsante della Difesa nazionale.
Sulla stessa linea, l’intervento del nostro Segretario generale, Francesco Gentile, che ha rimarcato l’importanza di un’attenzione specifica alla valorizzazione del personale. In particolare, ha posto l’accento sulla necessità di avviare un confronto strutturato sulla specificità della Forza Armata, come prevista dall’articolo 19 della legge n. 183 del 2010; un appuntamento che dovrà coinvolgere esclusivamente le sigle sindacali rappresentative. Il riconoscimento delle specificità del nostro ruolo è un tema che non può essere rimandato e che necessita di interventi mirati per garantire condizioni lavorative dignitose e adeguate al servizio che i militari svolgono quotidianamente.
Nel suo intervento, Gentile ha inoltre evidenziato l’importanza di una maggiore sinergia tra Amministrazione e Sindacati, affinché, con unità di intenti, si possano definire obiettivi condivisi per la tutela e il benessere del personale militare. Solo attraverso un lavoro congiunto sarà possibile ottenere risultati su questioni di primaria importanza, come ad esempio la previdenza dedicata. È necessario essere uniti per esercitare la giusta pressione sulla politica affinché il Governo riconosca e sostenga il ruolo centrale del personale militare, con misure che garantiscano non solo un adeguato riconoscimento economico, ma anche migliori tutele previdenziali, assistenziali e normative.
Accogliamo comunque con fiducia il segnale di apertura dimostrato dal Generale Portolano e auspichiamo che questo incontro sia il primo passo verso un miglioramento delle condizioni di lavoro. Abbiamo bisogno di fatti, non solo di parole e confidiamo che sotto la sua guida vengano compiuti passi significativi nella direzione giusta.