Il pagamento dell’incremento dirigenziale accertato dall’Istat allo 0,98% avverrà contestualmente al cedolino di marzo, comprensivo di arretrati. Come ASPMI, la questione ci ha visto a lungo impegnati in prima linea, dapprima per sollecitare la pubblicazione del relativo decreto e poi per il via ai pagamenti. Ci riteniamo quindi soddisfatti, per quanto resti il fatto che c’è stata un’attesa notevole e ingiustificata che speriamo non si ripeta in futuro.
ASPMI ha scritto più volte al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in ultimo a novembre 2023, per far presente il trattamento inaccettabile riservato al personale dirigente dell’Esercito Italiano, considerando che l’attesa è dovuta al ritardo con cui è stato firmato il decreto e a null’altro. Abbiamo quindi sollevato anche l’attenzione del Ministero della Difesa, lavorando spesso nell’ombra ma difendendo sempre gli interessi di tutti i militari, senza alcuna distinzione di grado o qualifica.
Finalmente, in data 8 gennaio 2024 è arrivato il Decreto del Presidente del Consiglio che ha dato il via all’adeguamento del trattamento economico del personale non contrattualizzato a decorrere dal 1° gennaio 2023. La misura dell’incremento accertato dall’Istat, come vi avevamo anticipato, è pari allo 0,98%. In occasione del Decreto, avevamo chiesto che i pagamenti avvenissero entro un massimo di 3 mesi, pronti a intraprendere le iniziative necessarie se ciò non fosse stato.
È però confermato che il pagamento dell’incremento ai dirigenti avverrà nel cedolino di marzo e sarà comprensivo degli arretrati maturati. Ci riteniamo quindi abbastanza soddisfatti, nonostante il colpevole ritardo dell’Esecutivo, e continueremo a lavorare affinché il trattamento dell’Esercito Italiano e di ogni suo componente sia equo e dignitoso.
C’è ancora molto da fare su questo punto, ma via via si conferma che ci stiamo muovendo nella giusta direzione.