Nei giorni scorsi questa Sigla sindacale ha sollecitato proposte concrete ai partiti in termini di interventi mirati per il personale con le stellette, rivendicando, al contempo, la mancata elargizione degli emolumenti spettanti per effetto del rinnovo contrattuale 2019-2021.
È evidente che la risposta non è riscontrabile nell’emendamento approvato all’Atto Senato n.2685 (Decreto Legge Aiuti n.115 del 2022, art. 41-bis) dalle Commissioni riunite di Bilancio e Finanze del Senato della Repubblica, il quale permetterà lo sforamento del tetto salariale di 240 mila euro annui, fissato per Legge, per i dirigenti apicali della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri, compresi i vertici delle Forze di polizia e delle Forze armate.
L’emendamento, presentato in prima battuta dal Sen. Marco Perosino di Forza Italia, era riferito ai soli incarichi di Vertice delle Forze di Polizia ma poi è stato riformulato in senso estensivo.
Una scelta su cui ASPMI nutre forti perplessità in quanto appare inopportuna dato il momento particolare in cui versa il Paese.
Per l’esecutivo in carica, con una Italia che ha percentuale d’inflazione pari all’8% e il caro bollette che sta gravando in maniera pesante sulle tasche di tutti, con gente che sicuramente non arriverà alla fine del mese, una mossa del genere significa mortificare chi ha un reddito uguale a quello percepito dai dirigenti interessati ma senza uno zero finale.
Restiamo increduli al pari del Presidente Mario Draghi e siamo certi che correrà subito ai ripari, stralciando l’articolo approvato dal Senato, senza mettere a repentaglio la conversione in Legge del Decreto Aiuti bis, che in questo momento dovrà dare un momento di respiro ai tanti lavoratori italiani e a chi oggi opera per garantire la sicurezza del Paese e la democrazia in un contesto internazionale difficile da gestire.
Roma, 14 settembre 2022
Associazione Sindacale Professionisti Militari