Come più volte sostenuto da ASPMI, non è assolutamente accettabile il comportamento tenuto da Trenitalia nei confronti del personale militare.
Nonostante le numerose segnalazioni da parte di ASPMI, infatti, ancora oggi i controllori si ostinano a multare i militari che viaggiano sui treni senza biglietto ma nel pieno rispetto di quanto stabilito all’accordo quadro tra il ministero della Difesa e Trenitalia.
Ci sono controllori che – come scrivevamo qualche giorno fa – si ergono ad analisti del settore sicurezza nazionale determinando, secondo una loro libera interpretazione, quando un militare è in servizio oppure no. Quindi, se un militare secondo loro è in servizio può viaggiare gratuitamente, altrimenti no: dimenticano però che in entrambi i casi la presenza a bordo del personale delle Forze Armate – pronto a intervenire in caso di bisogno – garantisce la sicurezza per i cittadini, nonché una tranquillità lavorativa per gli operatori dei mezzi su rotaia.
Cosa prevede la normativa
Ricordiamo che l’accordo tra ministero della Difesa e Trenitalia riconosce la gratuità del biglietto per i militari e le Forze dell’ordine in servizio. Tuttavia, secondo il quadro normativo vigente non è né l’ente regionale, né le aziende che esercitano il servizio di Tpi, a dover stabilire se un militare sta utilizzando quel mezzo per motivi di servizio: tale compito spetta infatti agli Enti da cui dipende il personale, i quali – come puntualmente ogni Comando militare fa con un’apposita dichiarazione – attestano il motivo di servizio indicando quali sono gli spostamenti compiuti che sono finalizzati al servizio stesso.
Multe Trenitalia ai militari, arriva l’interrogazione parlamentare
Dopo gli innumerevoli appelli di ASPMI, che già dal maggio 2022 faceva notare l’illegittimità delle multe in oggetto, la questione è arrivata alla Camera dei Deputati dove è proprio la maggioranza di governo a farsi carico del problema.
In particolare, è l’onorevole Marco Padovani di Fratelli d’Italia a presentare un’interrogazione a risposta (la n. 4-4-01329) con cui chiede tanto al ministro Crosetto (Difesa) quanto a Salvini (Trasporti e infrastrutture) di intervenire facendo chiarezza con Trenitalia rispetto al comportamento messo in atto da alcuni controllori.
Come fatto notare da ASPMI, indipendentemente dalla dichiarazione rilasciata dal Comando militare, ci sono casi in cui il personale controllore “pretende di decidere se un militare sia o meno in servizio”.
Il tutto senza badare all’importanza di avere personale qualificato a bordo del mezzo.
D’altronde in questi anni la presenza dei militari si è dimostrata capace di garantire maggiore sicurezza – tanto per chi viaggia quanto per il personale stesso di Trenitalia – poiché da una parte rappresentano un vero e proprio elemento di deterrenza e dall’altra sono un valido aiuto nel caso in cui sia necessario intervenire contro individui che minacciano la sicurezza a bordo. Il tutto è confermato dal fatto che i dati ufficiali ci dicono che i microcrimini a bordo dei mezzi Trenitalia (e non solo) sono in netto calo.
Da qui l’interrogazione di Mantovani che nel suo intervento – nel quale ha citato ASPMI in qualità di sindacato che ha fatto presente il problema – ha chiesto al governo se fosse a conoscenza dei fatti esposti nonché quali iniziative intende prendere per affrontare la problematica (tenendo in considerazione anche l’opportunità di avviare un tavolo di confronto con Trenitalia stessa).