Appare ormai improcrastinabile, e i tempi sono maturi, l’incontro tra il Capo della Forza Armata, il Gen.C.A. Pietro Serino, e le Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra militari.
La Legge 46 del 2022 ha sancito l’esistenza di una nuova forma di tutela del personale e, proprio come è stata definita da tutte le compagini Parlamentari, ciò rappresenta una svolta epocale nel panorama militare, tanto che lo stesso Capo della Forza Armata, attraverso il suo Stato Maggiore, ha informato fino ai minimi livelli tutto l’Esercito Italiano.
Successivamente alla Legge n.46 è stato emanato il primo Decreto attuativo che ha delineato le procedure tecniche per il riconoscimento ufficiale delle Associazioni Sindacali e ha dato avvio al tesseramento.
Il personale ha ben accolto tale innovazione giuridica e i tesseramenti stanno avendo i successi sperati (quantomeno ci riferiamo alla nostra sigla sindacale).
Pertanto i militari stanno dando delega alle associazioni sindacali per essere rappresentati e tutelati sotto l’aspetto giuridico ed economico, avvalendosi di tutti i servizi messi a disposizione come l’assistenza fiscale, legale e previdenziale.
Ma, proprio perché si tratta di una innovazione nello scenario militare, i problemi da risolvere non mancano, nonostante gli sforzi encomiabili degli Uffici titolari della materia.
Problemi legati ai vecchi retaggi di chi pensa che i Militari siano ancora di leva, senza rendersi conto che il Legislatore ha introdotto nel corso degli anni i professionisti militari. Persone che decidono di prestare un giuramento e che hanno il compito di professionalizzarsi nel loro settore innalzando l’immagine della Nazione, dell’Esercito e del loro Capo della Forza Armata.
Solo attraverso un colloquio diretto e costante con il Vertice dell’Esercito Italiano si potranno superare tali retaggi e risolvere le problematiche ad essi legate.
Ci rivolgiamo direttamente a Lei, Sig. Comandante, che in un precedente incarico è “riuscito a guardare oltre la siepe”, ha compreso bene come bisognava consigliare il Ministro della Difesa affinchè la volontà Costituzionale prendesse forma nel mondo militare.
Lo ha fatto attraverso le prime direttive e circolari che hanno permesso alle tante associazioni di poter ricevere l’assenso Ministeriale utile ad organizzarsi e creare nelle donne e negli uomini delle Forze Armate una vera cultura sindacale, in attesa di una Legge del Parlamento.
Definiamo questo Suo modus operandi lungimirante sotto ogni aspetto e lo constatiamo giornalmente nelle risposte che ci pervengono a risoluzione dei problemi che evidenziamo.
Purtuttavia, Sig. Comandante, ci premuniamo nel dirLe, che, nonostante esista ancora la Rappresentanza Militare in virtù di Legge che si prodiga per il personale, conscia di garantire un passaggio di consegne tra essa e le Associazioni Sindacali, non è proficuo confondere le due Entità per non generare caos nel personale.
La Rappresentanza Militare vive di una Legge ormai non più al passo con i tempi e questo lo ha dimostrato la Legge n.46 la quale ha dato ulteriori “poteri” ai nuovi Organi Rappresentativi.
Nello specifico, Sig. Comandante, Le chiediamo di non porre sullo stesso piano la Rappresentanza e le Organizzazioni Sindacali, sarebbe un flop politico che inciderebbe negativamente sul piano della rappresentatività del personale.
Sarebbe paradossale e poco saggio sostenere che l’Organismo della Rappresentanza viene prima delle Organizzazioni Sindacali o viceversa; come Lei ben comprende, sono Istituti totalmente diversi e che non possono e non devono essere messi sullo stesso piano. Chi sostiene tale concetto non ha ben compreso il lavoro che Lei ha fatto e che sta facendo a sostegno di una volontà del Parlamento Italiano.
Pertanto, alla luce di quello che Le abbiamo espresso dovremmo chiederLe di incontrare la nostra sigla sindacale ma, per la serietà e l’umiltà che ci contraddistinguono e che ci portano a ritenere prioritario il confronto, Le chiediamo, invece, di incontrare tutte le Sigle Sindacali iscritte all’Albo Ministeriale che rappresentano la nostra Forza Armata, le quali hanno la necessità di illustrarLe alcune problematiche insite nel nostro mondo militare e che, se sanate, permetterebbero di lavorare più serenamente e senza alcuna difficoltà.