Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha confermato l’indiscrezione che circolava ormai da qualche giorno e che noi di ASPMI vi abbiamo riportato in anteprima: con l’approvazione del decreto che “introduce disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’Interno”, viene incrementato il contingente militare impiegato nell’Operazione Strade Sicure.
Il fatto grave è che al potenziamento dell’organico non segue alcun incremento di risorse, come invece viene fatto in favore di altri comparti. Una situazione inaccettabile, ma restiamo fiduciosi – confidando nel buon senso del Ministro Crosetto – affinché questa mancanza venga risolta già nei prossimi giorni.
Esercito Italiano ancora una volta chiamato per far fronte all’emergenza
Nell’annunciare l’aumento del contingente dell’Operazione Strade Sicure, che crescerà di 400 unità dall’1 ottobre, il Ministro della Difesa ha spiegato che questa decisione nasce dalla necessità di “incrementare significativamente la sicurezza nelle principali stazioni ferroviarie italiane che rappresentano luoghi vitali per la mobilità e il benessere dei cittadini”.
Una decisione, aggiunge il Ministro, che “testimonia l’impegno a fornire risposte concrete alle esigenze del Paese”.
Quel che ci chiediamo come sindacato dell’Esercito Italiano – tra i più attivi nel far presente a questa amministrazione le problematiche che da tempo caratterizzano l’Operazione – è la ragione per cui allo stesso tempo non vengono date risposte concrete anche alle esigenze del personale, stanziando le risorse necessarie per migliorare le loro condizioni di lavoro.
Urgono risorse
Il fondo a disposizione è lo stesso di quando l’Operazione Strade Sicure è stata avviata nel 2008, a fronte di un impegno sempre maggiore per l’Esercito Italiano.
La Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, oltre a vantarsi sui social network per aver incrementato il contingente impiegato nell’Operazione Strade Sicure dovrebbero chiedersi a che costo ciò è stato fatto: secondo quanto raccolto da noi di ASPMI, infatti, nella bozza di decreto approvata non c’è spazio per le risorse necessarie per far fronte all’incremento di lavoro che viene richiesto a questa Forza Armata e ciò rappresenta una mancanza di rispetto per chi con impegno e dedizione ha sempre lavorato per garantire la sicurezza dei cittadini.
Ci si sta facendo belli alle spalle dei militari (e va ricordato, come riportato da Repubblica, che l’Italia è l’unica democrazia al mondo a usare l’Esercito contro i piccoli crimini) e questo non possiamo accettarlo. Specialmente alla luce del fatto che nel decreto figura invece uno stanziamento di 5 milioni di euro per il 2023 e di 20 milioni di euro per il 2024 (fino al 2030) per interventi a favore della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco. Quando si vuole, quindi, le risorse ci sono: a quanto pare però non per l’Esercito Italiano che continua a essere la più povera delle Forze Armate nonostante un impiego che di certo non rispecchia la poca attenzione riconosciuta dalla politica tutta.
C’è ancora tempo per una correzione
Per questo motivo confidiamo nel Governo, specialmente nel Ministro della Difesa che dovrà far valere le proprie ragioni per garantire una maggiore tutela dei militari italiani, affinché possa stanziare le risorse adeguate in favore dell’Operazione Strade Sicure già prima che il provvedimento venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale.