Questa sigla sindacale ha inoltrato una lettera all’Amministrazione Difesa per avere chiarimenti circa l’incresciosa situazione che si è venuta a creare sul tema riguardante i provvedimenti a favore della famiglia.
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto diverse novità. Nella fattispecie, nella missiva, ci siamo soffermati sull’articolo 1 comma 359 della sopra menzionata Legge che va ad elevare la retribuzione del congedo parentale dal 30% all’80% per la durata massima di un mese, fino ai sei anni di vita del bambino. Si tratta di un beneficio che può essere fruito alternativamente dai genitori.
Questa nuova misura va ad integrare e modificare il Decreto Legislativo 26 marzo 2021, n. 151, c.d. “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”.
Ad oggi, a noi di ASPMI non risulta alcuna disposizione che permetta tale fruizione al personale militare.
Oltre a questo, c’è un altro elemento da tenere in considerazione: il supporto della genitorialità, ovvero i riposi giornalieri per l’allattamento se la moglie è casalinga.
ASPMI era già intervenuta sul tema lo scorso mese di febbraio, comunicando ai nostri tesserati come l’Amministrazione Difesa, sempre attenta e vicina alle politiche a sostegno della famiglia, avesse già recepito quanto affermato nella sentenza del 28 dicembre 2022 n.17 del Consiglio di Stato e stesse lavorando per formulare, quanto prima, delle disposizioni a favore dei nostri colleghi. Purtroppo, ad oggi non vi è alcun riscontro concreto.
Vista l’importanza di queste norme che vanno a garantire un sostegno concreto alle famiglie, abbiamo chiesto un tempestivo intervento alla Difesa finalizzato all’emanazione di entrambe le disposizioni attuative così da permettere ai nostri colleghi di poter fruire quanto prima di questi benefici, affinché si possano conciliare lavoro e famiglia.
Roma, 10 marzo 2023
Associazione Sindacale Professionisti Militari
I fondatori
Francesco Gentile
Leonardo Mangiulli