Qual è oggi il “primo sindacato dell’Esercito italiano”? Fermo restando che come ASPMI ci interessano più i fatti che gli appellativi, è bene sottolineare che al momento non è ancora possibile rispondere a questa domanda visto che – come chiaramente stabilito dall’articolo 14 della Legge n. 46 del 2022 – una prima valutazione della rappresentatività delle associazioni sindacali militari sarà effettuata solo il 31 dicembre 2023.
Fino ad allora non sappiamo qual è il sindacato più rappresentativo: per questo motivo ci stupiamo quando veniamo a scoprire che ci sono associazioni che si sono autoappellate come tali senza una chiara ragione.
Definirsi il primo sindacato dell’Esercito Italiano è ingannevole, il che non è in linea con i principi etici che dovrebbero essere propri di ogni associazione sindacale a carattere militare. È importante ricordare, infatti, che il sindacato militare opera in un contesto delicato e peculiare: pertanto, è essenziale che qualsiasi associazione sindacale militare che si dimostrerà rappresentativa agisca nel pieno rispetto delle normative e dei principi etici, contribuendo al benessere dei militari e al corretto funzionamento delle Forze Armate.
E sarebbe opportuno iniziare fin da subito, essendo chiari e trasparenti con quei militari che si stanno dimostrando disponibili all’ascolto.
Il “primo sindacato dell’Esercito Italiano”
Ma dal momento che non è possibile stabilire oggi chi è più rappresentativo di altri, su quale base definirsi il “primo sindacato dell’Esercito Italiano”? C’è chi si sta descrivendo come tale semplicemente perché è stata la prima associazione a costituirsi. Sempre che sia vero, questi stanno trascurando il fatto che la rappresentatività sindacale dovrebbe essere valutata in base al numero di tesserati e al loro coinvolgimento effettivo nelle attività dell’associazione, non su una data che a conti fatti non porta alcun merito.
Sono i risultati a dover essere enfatizzati
Come ASPMI preferiamo evitare di enfatizzare titoli e ci affidiamo al giudizio dei tesserati, convinti che saranno in grado di valutare il nostro impegno non in base alla data di costituzione, che tra l’altro tra una sigla e l’altra potrebbe variare di qualche mese o persino di settimane, ma tenendo conto dei risultati che abbiamo ottenuto nel frattempo.
D’altronde, è più importante come si arriva al traguardo piuttosto che quando si parte.
Per questo motivo la vera domanda che dovrebbe essere posta riguarda quale associazione sindacale sarà in grado di dimostrare di avere la rappresentatività e la capacità effettiva di agire nell’interesse dei militari. Una risposta potrà emergere solo dopo il 31 dicembre 2023, quando sarà possibile valutare con precisione i dati relativi a ogni singola associazione iniziando a lavorare tutti insieme per il benessere del personale.