Recupero compensativo al Celio, ASPMI chiede il rispetto delle regole

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Come ASPMI non abbiamo perso tempo nell’esprimere la nostra indignazione – scrivendo al Comando Logistico dell’Esercito – per quanto sta accadendo all’Ospedale Militare “Celio”, dove al personale viene negato il diritto alla fruizione del recupero compensativo nella giornata di venerdì. Un atto arbitrario e privo di fondamento che riteniamo stia violando le disposizioni normative vigenti, e sul quale confidiamo nel buon senso del Comandante del Reparto Supporti affinché possa esserci un’inversione di tendenza.

Nel dettaglio, l’art. 10, comma 7, del D.P.R. 394/1995 stabilisce chiaramente che le ore di recupero compensativo sono assoggettate alla normativa della licenza ordinaria e cumulabili con essa, confermando il pieno riconoscimento di tutte le prerogative connesse. Ciò significa che il recupero compensativo non rappresenta un’agevolazione a discrezione del Comandante di Corpo, o Capo Ufficio,  quanto più un diritto irrinunciabile del personale militare.

Tuttavia, nonostante la chiarezza della norma, ci troviamo di fronte a una gestione errata da parte del  Comandante del Reparto Supporti, il quale sta impedendo, illegittimamente, l’utilizzo del recupero compensativo per chi non ha ancora esaurito la licenza ordinaria dell’anno 2024.

Una tale pratica, oltre a essere giuridicamente infondata, mina il benessere del personale, alimentando un clima di frustrazione che non possiamo accettare. 

Come più volte abbiamo avuto modo di sottolineare, le regole non possono essere piegate a interpretazioni arbitrarie che penalizzano i militari. Anche perché l’impatto di questa decisione non solo si traduce in tali violazioni normativa, ma anche in una mancanza di rispetto nei confronti del personale in servizio presso la struttura.

Equità e rispetto dei diritti devono essere elementi imprescindibili per garantire un ambiente lavorativo sereno e produttivo. E dal momento che il recupero compensativo è una componente essenziale per il benessere del personale e per il mantenimento di un giusto equilibrio tra lavoro e vita privata, impedirne la fruizione con pretesti amministrativi ingiustificati equivale a negare un diritto consolidato e, di conseguenza, a minare la motivazione e l’efficienza operativa dei militari impiegati nella struttura.

Per tutti questi motivi abbiamo chiesto un immediato intervento per ristabilire il rispetto della normativa e garantire trasparenza nella gestione dei periodi di riposo del personale, pronti a intraprendere ogni azione necessaria affinché i diritti dei militari non vengano calpestati da decisioni ingiuste. Il rispetto delle regole non è negoziabile, e non resteremo in silenzio di fronte a questa violazione delle tutele del personale militare.