Le ultime notizie sulla Legge di Bilancio 2024 ci confermano, semmai ce ne fosse bisogno, che i neonati sindacati militari avranno un ruolo fondamentale nell’ambito della fase di concertazione che dovrebbe essere avviata il prossimo anno.
È essenziale ricordare, infatti, che a differenza della rappresentanza i sindacati avranno la capacità di negoziare l’aumento di stipendio direttamente con il Governo, impegnandosi per ottenere la migliore soluzione possibile per il personale militare.
Tuttavia, sembra che la strada per il rinnovo contrattuale sarà in salita: la revisione delle stime del Pil, nonché il crollo dei prestiti, ci dicono che sarà un autunno molto caldo con il Governo che avrà difficoltà a reperire le risorse necessarie per la Legge di Bilancio.
Al momento, su un totale di 25-30 miliardi di euro che il Governo conta di recuperare per la manovra, solo 12 miliardi sono già a disposizione. Questa cifra è appena sufficiente per confermare lo sgravio contributivo, che interessa solo marginalmente il personale militare, con il rischio che al rinnovo contrattuale si decida di destinare una cifra irrilevante e non sufficiente a compensare la perdita del potere d’acquisto accertata in questi ultimi due anni.
L’importanza dei sindacati militari
I sindacati rappresentativi degli altri comparti della Funzione Pubblica hanno già minacciato la mobilitazione se nella Legge di Bilancio non saranno allocate risorse adeguate per la concertazione.
Fortunatamente, anche il personale dell’Esercito Italiano può contare adesso su una tutela sindacale che lo sosterrà in questo periodo di negoziazione con il Governo, così da evitare di essere trattato in modo inadeguato come tra l’altro è accaduto in passato.
È importante notare che l’Esercito Italiano è attualmente la Forza Armata più svantaggiata, persino più dell’Aeronautica e della Marina Militare. Questa disparità di trattamento rappresenta ciò che ASPMI intende contrastare, anche se ciò significherà andare contro i sindacati interforze che, rappresentando anche le altre Forze Armate, potrebbero avere l’interesse a mantenere lo status quo.
È fondamentale il sostegno del personale
Tuttavia, tutto ciò richiede il sostegno del personale, al quale ci rivolgiamo con fiducia in questi mesi che ci separano dall’inizio della fase di concertazione.
Riteniamo fermamente che sia giunto il momento per il Governo di stanziare le risorse adeguate per il rinnovo contrattuale 2022-2024. Se ciò non avverrà, il ruolo dei sindacati militari sarà quanto mai cruciale: sarà nostro compito opporci a qualsiasi proposta che non valorizzi adeguatamente il lavoro svolto dal personale dell’Esercito, cercando la soluzione migliore possibile in base alle risorse disponibili e fissando obiettivi chiari che il Governo dovrà impegnarsi a raggiungere nel minor tempo possibile.
Per troppo tempo siamo stati messi in secondo piano, ma ora, per merito della Legge n. 46 del 2022, abbiamo la possibilità di far sentire la nostra voce nelle sedi appropriate (e non possiamo permetterci di sprecarla).