Rinnovo del contratto, grazie al confronto puntiamo a risultati concreti

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Negli ultimi giorni abbiamo assistito a importanti progressi sul tavolo per il rinnovo del contratto, con la concreta possibilità di chiudere un accordo entro le prossime due settimane.

Questo risultato, se confermato, rappresenterà un’importante conquista per il personale militare, frutto di un lavoro costante e determinato delle Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari che non si è mai fermato, neanche di fronte a ostacoli complessi.

È importante sottolineare che il contesto economico in cui ci siamo mossi era tutt’altro che favorevole. Le risorse erano limitate e l’elevata inflazione degli ultimi tre anni ha notevolmente eroso il potere d’acquisto del personale. Nonostante ciò, non ci siamo rassegnati. Abbiamo scelto di restare al tavolo, consapevoli che l’inazione avrebbe significato lasciare tutto nelle mani dell’Amministrazione.

La nostra presenza è stata cruciale per orientare il confronto sui temi fondamentali. Un esempio concreto è il caso dell’indennità per gli artificieri: senza il nostro intervento, l’Amministrazione avrebbe ignorato errori fatti in passato, penalizzando ancora una volta i lavoratori. Questo dimostra che, senza le Associazioni Sindacali, il personale avrebbe rischiato di perdere ulteriori diritti e opportunità.

I risultati raggiunti

Per il momento possiamo sbilanciarci dicendo che grazie al nostro lavoro, abbiamo ottenuto:

  • Un aumento netto di 100 euro per i Graduati (a salire per i gradi superiori), risultato di una gestione oculata delle risorse disponibili.
  • La rivalutazione del compenso forfettario giornaliero (Cfg), migliorando le condizioni economiche di chi svolge servizi oggi sottopagati.
  • Adeguamenti a diverse indennità, valorizzando il ruolo dei militari in ogni contesto operativo.

Stiamo inoltre spingendo per una misura che consideriamo di equità e giustizia: la suddivisione del Fondo per gli straordinari in due comparti separati per Dirigenti e Contrattualizzati. Questo cambiamento garantirebbe una distribuzione più equa delle risorse, permettendo a ogni militare di avere lo stesso diritto allo straordinario retribuito.

Un bilancio onesto: si poteva fare di più?

Si poteva fare di più? Sicuramente. Ma si poteva anche fare peggio. Con il nostro impegno abbiamo evitato errori passati e tracciato una strada solida per il futuro. Senza il confronto e l’intervento delle Associazioni, non ci sarebbero stati i miglioramenti che oggi possiamo rivendicare.

Riconosciamo che il Governo avrebbe potuto, e probabilmente dovuto, destinare maggiori risorse, ma con ciò che avevamo, abbiamo ottenuto il massimo possibile. Ogni euro conquistato rappresenta il frutto del sacrificio e dell’impegno quotidiano dei militari, e siamo fieri di aver lavorato per restituirlo nelle mani di chi serve il Paese con dedizione.

Il contratto come punto di partenza

Bisogna poi ricordare che questo contratto, pur con i suoi limiti, non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Concluderlo significherà poter guardare già al prossimo triennio, affrontando temi che oggi non sono stati risolti per mancanza di risorse. 

Con il dialogo e il confronto stiamo dimostrando che i risultati si ottengono restando al tavolo, e siamo pronti a fare ancora di più per il futuro del personale militare.