È stata approvata oggi dal Consiglio dei ministri la Legge di Bilancio 2024 con la quale vengono stanziate le risorse per il rinnovo di contratto per il triennio 2022-2024: in totale sono 7 miliardi di euro, di cui 2 miliardi riservati al comparto Sanità.
Quindi, per tutto il resto dei comparti ci sono 5 miliardi di euro a disposizione, troppo pochi per far partire una trattativa generalizzata. Tuttavia, stando alle dichiarazioni fatte dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la priorità per il prossimo anno riguarderà solamente il Comparto Difesa e Sicurezza, lasciando intendere che per il resto dei dipendenti pubblici l’accordo verrà rinviato al 2025 (con un ulteriore stanziamento di risorse).
Il Presidente del Consiglio ha un problema nel menzionare l’Esercito Italiano?
Fin qui tutto bene: apprezziamo infatti che il Governo abbia finalmente riconosciuto l’urgenza di procedere con il rinnovo dei contratti perlomeno nei confronti del personale in divisa, adeguando le retribuzioni al costo della vita.
Tuttavia, ci sono alcuni aspetti che come ASPMI ci hanno lasciato interdetti: in primis il fatto che in conferenza stampa Giorgia Meloni abbia menzionato la sola Polizia di Stato, spiegando che non ritiene opportuno che oggi un poliziotto vada a guadagnare 6 euro per gli straordinari.
Ancora una volta nessuna menzione per il personale dell’Esercito Italiano che sul fronte straordinari è persino messo peggio, anche perché questo Governo ha pensato bene di escludere questa Forza Armata dalla possibilità, prevista dal recente Decreto Immigrazione, di godere delle risorse stanziate in un apposito fondo utile a incrementare le ore di straordinario.
Tant’è che a causa della mancanza di risorse, il personale dell’Esercito Italiano si trova nella circostanza in cui è costretto a trovare un modo per recuperare le ore di straordinario effettuate, con il rischio concreto di perderle.
Ci sono degli impegni, vanno rispettati
A tal proposito, ci preme ricordare che nella scorsa legislatura il Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, a margine dell’ultima concertazione ha firmato un impegno per rivedere la questione della gestione e del pagamento degli straordinari.
A oggi passi avanti in tale direzione non sono stati fatti: competerà a questo Governo, e ne vale la sua credibilità, farlo non appena la contrattazione verrà avviata, garantendo anche all’Esercito Italiano il trattamento di cui merita.
Ancora una volta, quindi, il Presidente del Consiglio non è stato eccezionale, per utilizzare un eufemismo, nella comunicazione: confidiamo che si sia trattato solamente di un lapsus (come quando in prima istanza ha fatto riferimento al solo comparto Sicurezza senza menzionare quello della Difesa) e che nei fatti non ci sarà alcuno squilibrio tra le misure pensate per il personale della Polizia di Stato e quello dell’Esercito Italiano.