Come ASPMI abbiamo dato più volte dimostrazione dell’attenzione alle problematiche che colpiscono il personale dell’Esercito. E anche questa volta non ci tiriamo indietro nel denunciare con forza l’ennesimo grave ritardo nella pubblicazione di una graduatoria, nel dettaglio quella che riferisce al 28° Corso Sergenti per titoli.
A oggi, 22 aprile, i militari risultati idonei vivono sospesi in un inaccettabile limbo organizzativo e personale. La mancata pubblicazione della graduatoria finale sta causando una serie di disagi notevoli, che vanno ben oltre la frustrazione per un’attesa prolungata: molti dei candidati si trovano costretti a rimandare ogni tipo di programmazione familiare, lavorativa e logistica, senza avere alcuna certezza sulle tempistiche e sull’effettiva convocazione alla Scuola Sottufficiali di Viterbo, che – secondo voci di corridoio – sembrerebbe fissata per il 5 maggio.
Tuttavia, a meno di due settimane da tale data ipotizzata, nessuna comunicazione ufficiale è stata diramata. Non c’è una graduatoria né una convocazione formale, non ci sono notizie in merito ai fogli di viaggio: un silenzio assordante che costringe i candidati a inseguire notizie informali, in un clima di totale incertezza e tensione. Come ci ha segnalato un nostro tesserato, risulta impossibile persino completare la documentazione sanitaria richiesta, poiché le strutture mediche non possono accelerare le procedure senza un atto scritto da parte dell’Amministrazione.
Una gestione del genere non è degna di una Forza Armata che punta sull’efficienza e sulla valorizzazione delle proprie risorse. Il personale non può essere lasciato in balia dell’improvvisazione e delle “vie traverse”: serve trasparenza e puntualità, solo così viene dato il rispetto che il personale militare merita.
Per questo motivo come ASPMI chiediamo che Persomil e Stato Maggiore dell’Esercito intervengano senza ulteriori indugi, pubblicando il prima possibile la graduatoria e fornendo tutte le informazioni ufficiali necessarie ai candidati del 28° Corso Sergenti. Ogni giorno che passa aggrava il disagio e mina la fiducia nelle Istituzioni.
Serve un cambio di passo immediato: ne va della serenità di decine di famiglie e della credibilità dell’Amministrazione.