Urge fare chiarezza su quanto stabilito dall’articolo 1, comma 81, della legge di Bilancio 2025 per quanto riguarda la gestione fiscale delle spese sostenute durante le trasferte e missioni.
In queste ore, infatti, è stato diramato un messaggio che se non spiegato attentamente rischia di generare panico infondato tra il personale. Piuttosto che limitarsi a “copiare e incollare”, infatti, un sindacato dovrebbe informare, oltre ovviamente a intervenire laddove dovessero esserci dei problemi.
Ma non è questo il caso, perché come vedremo di seguito quanto stabilito dal Governo non impatta particolarmente sul personale militare.
Nel dettaglio, la novità prevede che dall’1 gennaio 2025 i rimborsi delle spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto – ma solo per gli autoservizi pubblici non di linea, di cui all’articolo 1 della legge 15 gennaio 1992, n. 21 (tipicamente taxi ed auto a noleggio) – sostenute in occasione delle missioni con modalità non tracciabili (pagamenti in contanti) saranno considerate imponibili e, dunque, incluse nel reddito da lavoro dipendente ai fini fiscali.
Ciò significa che per evitare che le spese sostenute durante le missioni vengano tassate è necessario utilizzare metodi di pagamento tracciabili e prestare particolare attenzione alla corretta raccolta dei documenti giustificativi da consegnare al proprio Ente liquidatore al rientro dalla missione.
Va sottolineato che nulla cambia per chi sceglie il rimborso forfettario in luogo delle spese certificate. Discorso differente invece quando viene effettuato il rimborso anticipato: in quel caso quel che è importante sapere è che ogni pagamento va effettuato con un metodo tracciabile, come appunto può essere il bancomat o la carta di credito, evitando quindi di prelevare e pagare in contanti.
Ricapitolando, per quanto riguarda il rimborso anticipato:
- solo le spese sostenute con modalità tracciabili (ad esempio: bonifici, carte di credito/debito personali con ricevuta intestata) non sono soggette a tassazione.
- le spese pagate in contanti, vale a dire senza l’utilizzo di strumenti che permettano una verifica elettronica della spesa, saranno considerate imponibili. Pertanto, queste spese saranno considerate come parte del reddito e, di conseguenza, saranno tassate come se fossero reddito ordinario
Resta comunque salva la necessità di conservare la documentazione che giustifica il pagamento di tutte le spese sostenute durante la missione, compresa la prova del metodo di pagamento utilizzato, ad esempio: ricevute di pagamento elettronico, ricevute di avvenuto bonifico, scontrini attestanti l’avvenuto pagamento elettronico ecc…
Concludiamo sottolineando che al momento sono in fase di studio modifiche al software di liquidazione delle missioni, il che potrebbe comportare ritardi nella la liquidazione di eventuali fogli di viaggio contenenti spese effettuate con la predetta modalità e già consegnati all’Ente amministratore competente.