Negli ultimi giorni, noi di ASPMI abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di volontari delle Forze Armate che hanno riscontrato un importo inferiore nello stipendio di marzo rispetto a quello percepito nei mesi precedenti. Dopo aver effettuato le opportune verifiche, possiamo rassicurare tutti che non si tratta di un errore di calcolo, ma di un meccanismo fiscale che si ripresenta ogni anno in questo periodo.
A partire dal mese di marzo, infatti, riprendono le trattenute per le addizionali regionali e comunali, imposte applicate al reddito dell’anno precedente. Nel caso del personale militare, queste vengono trattenute in nove rate da marzo a novembre dell’anno successivo a quello di riferimento. Per esempio, le addizionali relative al 2024 vengono trattenute nel periodo marzo-novembre 2025.
Se un militare deve versare complessivamente 900 euro di addizionali, l’importo verrà ripartito su nove mensilità con una trattenuta di 100 euro al mese. Questa trattenuta, pertanto, riduce l’importo netto in busta paga rispetto ai mesi in cui non viene applicata, cioè da dicembre a febbraio.
Il caso particolare dei Volontari con ferma in scadenza
Per i Volontari con ferma in scadenza, il meccanismo cambia. Se il contratto termina prima di novembre, il numero di mensilità su cui viene distribuita la trattenuta si riduce, aumentando l’importo di ciascuna rata e incidendo pesantemente sullo stipendio.
Un volontario che termina la ferma ad aprile, ad esempio, non potrà vedersi trattenere le addizionali su nove mesi, ma solo su due (marzo e aprile). Se l’importo dovuto è di 900 euro, invece di pagare 100 euro al mese, vedrà una trattenuta di 450 euro in ciascuna delle due mensilità. Allo stesso modo, un volontario che cessa il servizio a giugno avrà la stessa somma suddivisa in quattro rate da 225 euro, con un impatto comunque significativo sullo stipendio netto.
Possiamo tuttavia tranquillizzare che successivamente verrà raffermato: questo non subirà ulteriori trattenute per le addizionali perché, avendo già versato l’intero importo nei mesi precedenti, non avrà più nulla da pagare nel resto dell’anno. Questo effetto potrà quindi portare a un apparente “aumento” dello stipendio nei mesi successivi alla rafferma, dato che non ci saranno più trattenute legate alle addizionali regionali e comunali.
Ricordiamo comunque che i nostri esperti restano a disposizione dei tesserati per analizzare eventuali anomalie nella busta paga, valutando se vi siano altre cause che abbiano inciso sull’importo dello stipendio. Tuttavia, consigliamo di attendere la pubblicazione del cedolino prima di chiedere assistenza, in modo da poter effettuare un’analisi precisa sulla base dei dati effettivi.
Per qualsiasi dubbio, ASPMI è sempre al fianco dei militari per fornire chiarimenti e supporto: se non sei ancora tesserato ti ricordiamo che puoi farlo iscrivendoti qui.